Il 25 aprile sono stata a vedere una manifestazione folcloristica, in un paese poco lontano da dove vivo.Si tratta della rievocazione di periodo buio della nostra storia, un periodo in cui le donne spesso venivano additate come streghe, per il semplice fatto di essere più intelligenti di altre, o di non voler frequentare la Chiesa, oppure per essere disobbedienti alle regole.Povere donne!!! Oggi sarei una strega anche io.. ahah!Ma cominciamo dal principio....Bitetto è un piccolo paese in provincia di Bari, noto per la presenza delle spoglie del Beato Giacomo, un frate laico morto in odore di santità.Egli visse a Bitetto per circa quarant'anni, fino alla morte, che avvenne verso la metà del 1496.
In circa sessant'anni di vita francescana, ha svolto l'umile e preziosa mansione di cuoco, alternandola con la questua porta per porta, e l'ufficio di ortolano, portinaio e sagrestano. Fu famoso per la sua ininterrotta preghiera, che spesso sfociava nell'estasi, e per la sua instancabile carità verso i bisognosi. Nonostante fosse vecchio, si prodigò eroicamente per gli abitanti di Bitetto, durante la peste del 1482.Il suo corpo è rimasto nei secoli intatto e riposa nel Santuario del paese, a Lui dedicato.
Sede Vescovile fino al 1818, Bitetto conserva un pregevole monumento, principale attrattiva del paese: la Cattedrale di San Michele Arcangelo, che è uno degli esempi più puri del romanico pugliese.
L'epigrafe nei pressi del portale rivela che fu edificata nel 1335 da Mastro Lillo da Barletta, su commissione del vescovo Bonocore, che volle ricostruire il tempio della città, nel luogo dove sorgeva la cattedrale più antica. Bitetto fu infatti sede diocesana sin dall'XI secolo.
Orientata secondo l'antico uso con il presbiterio ad est, la cattedrale presenta una severa facciata tripartita da paraste e munita di un grande rosone archivoltato. Dei tre portali, quello centrale si connota per un ricco apparato scultoreo: due leoni in pietra, accosciati su possenti mensoloni, reggono colonne dai capitelli a motivi vegetali che sostengono una lunetta con i bassorilievi del Cristo e dei dodici Apostoli. Gli stipiti esterni presentano, invece, scene del Nuovo Testamento.
Entrando nel borgo antico, siamo stati subito accolti nella piazza della Cattedrale, da tre graziose donzelle, che vendevano fiori...
I loro abiti non lasciano dubbi, siamo nel Medioevo!!!
Improvvisamente, inaspettatamente, uno strano uccello, forse un trampoliere, si è avvicinato a noi incuriosito, e svolazzando tra la folla, si è fermato a carezzare la guancia di un bambino
Siamo stati affascinati da questa visione e pian piano ci siamo inoltrati nel paese....In un angolo, un prode cavaliere si appresta a combattere in duello! Eccolo che indossa l'armatura, e poi la "cotta", una pesante maglia in ferro, l'elmo e i guanti.Ci guarda minaccioso, meglio lasciarlo stare....
Di fianco a lui, l'armaiolo vende scudi variopinti, ogni stemma rappresenta l'emblema del casato.
I nobili del paese hanno uomini a difesa del loro palazzo, soldati, arcieri e cavalieri.
Qualcuno di loro indossa la tunica del Crociato e parte per la Guerra in Terrasanta.
Molti, non faranno mai più ritorno a casa...
Nella sua bottega, un arciere finisce di affilare le punte delle frecce.Ciascun arco è finemente lavorato a mano,costituito da un lungo listello di legno (solitamente tasso) lungo all'incirca quanto l'apertura delle braccia dell'arciere che doveva utilizzarlo. Talvolta aveva dimensioni anche maggiori.La misura standard è di circa 72 pollici (182,88 cm).Un arco di questa misura può scagliare frecce fino a circa 250 metri!!!
Solitamente il dorso dell'arco era ricoperto da uno strato di tendine, incollato al legno con colla animale, il che garantiva potenza e velocità.
Spesso le parti terminali dei flettenti, i puntali o "tips", erano rinforzati in corno.La corda era solitamente costituita da una treccia composta da due o tre fili di lino, canapa, budello, o anche trine di cavallo, e veniva impregnata di colla.Alcuni arcieri medievali amavano rinforzare le proprie corde (ne avevano sempre una di scorta durante le battaglie) con capelli femminili, poiché ciò le rendeva più resistenti e faceva in modo che esse non si spezzassero.In qualche caso però succedeva lo stesso, proprio nel mezzo di una battaglia.
Proprio mentre discutevamo di questo, sentiamo urla provenire dalla piazza principale.La popolazione tutta, al grido di "Strega! Sei una strega, devi morire!!!.. Uccidete la strega!" inveiva contro una ragazza, legata e messa seduta su un sedile di pietra posto sul muro, esposta alle beffe e alla derisione pubblica, bersaglio di verdura e uova marce, che la gente impietosamente le lanciava contro....
Le testimonianze di una donna gelosa di lei, e di un gruppo di malati di peste, hanno confermato che la ragazza è una strega, dedita alla pratica di malefici."Ammalia gli uomini del paese!"... "Ha portato la peste nella nostra comunità!"... sono le accuse che le rivolgono.
Il processo alla strega si svolge sul sagrato della Cattedrale, incalzato dalla folla urlante e sadica...Il Notaio non può che accogliere la richiesta di condanna a morte.A nulla valgono le lacrime della ragazza, che si professa innocente!Dopo averla crudelmente torturata, incatenata e minacciata di morte, la sventurata decide di confessare, "che cosa" non sa nemmeno lei stessa, ma lo fa solo perchè spera che così sarà presto liberata.Invece, a seguito della sua "confessione spontanea" la Strega viene condannata al rogo!!Lì, nella pubblica piazza, davanti a tutti, sotto gli occhi di bambini e frati, crudelmente, ingiustamente.....La strega è morta, gli appestati sorridono soddisfatti.
Proseguendo nel percorso, che si snoda attraverso le case di pietra del centro storico,
antiche costruzioni risalenti all'anno mille, impreziosite da scale e logge a bifora,
abbiamo incontrato botteghe di artigiani della terracotta, dai quali abbiamo imparato che le ceramiche venivano decorate con pigmenti che cambiano colore in fase di cottura.La polvere rosa diventa blu, mentre quella nera assume gradazioni di verde!Vedete quei piccoli vasi al centro del tavolo? Sono fatti a mano, al tornio, e sono perfettamente in scala 1:12!!Naturalmente ne ho comprato un paio, ma ve li farò vedere la prossima volta...
Non poteva mancare il maestro costruttore, che ha fatto il modello in miniatura di un vecchio castello...
... e le sarte, che ricavavano borse e portamonete, da piccoli pezzi di cuoio cuciti insieme.
Il fabbro ha battuto il ferro davanti ai nostri occhi, creando utensili per i chirurghi, che ricucivano le ferite di guerra senza anestesia...
Molte le bancarelle di mercanti di frutta e verdura, fave e piselli, alimenti presenti sulle tavole dell'epoca antecedente la scoperta dell'America.
Il pane, cotto nei forni a legna, è condito rigorosamente con olio di oliva, frutto della terra che circonda il paese e caratterizza le campagne di tutta la mia terra, la Puglia.
Più avanti, abbiamo trovato persino il "postribolo", una casa di infimo livello, adibito a luogo di prostituzione. Così denominato dal latino "prostìbulum", composto da "pro" (avanti) e "stibulum" (sostare), in riferimento alle meretrici che usavano aspettare la clientela di fronte alle loro case.
Franco non ha resistito alla tentazione e è antrato a... curiosare!!
Giriamo un angolo e ci troviamo faccia a faccia con un possente cinghiale!!!Naturalmente era solo un trofeo impagliato, ma che spavento però!
Alla fine della serata, stanchi del lungo cammino, ci siamo rifocillati presso il banchetto di un macellaio,
che arrostiva sulla brace lunghi spiedi, che infilzavano salsicce di cinghiale e pezzi di interiora, avvolti da budelli di agnello, pasto consueto nel Medioevo.Ottimo!!
La serata si è conclusa con lo spettacolo di saltimbanchi, menestrelli, giocolieri e sputafuoco,
uomini in calzamaglia, buffi nei loro costumi, che con lazzi e stornelli, ci hanno salutato e invitato al prossimo evento storico.
La nostra passeggiata nel "tempo antico" si è fermata qui, per ora.Una esperienza molto bella, alla quale si poteva partecipare indossando costumi medioevali presi a noleggio, per assistere quindi non semplicemente come spettatori, ma come co-protagonisti, quindi parte integrante dello spettacolo stesso!Questa rievocazione storica, chiamata per l'occasione "Mercato Medioevale", ha dato inizio a un lungo periodo di festa, nel paese di Bitetto, a partire dal 25 aprile.In questo stesso momento, mentre scrivo, stanno suonando tamburi e sparano fuochi d'artificio.Io abito in un paese molto vicino, e da casa mia si può sentire!!Uno dei pochi vantaggi di vivere in provincia... ah ah!La conclusione della festa sarà il giorno 1° maggio, in cui ci sarà la sfilata del corteo storico, alla quale spero di poter assistere.Questa è la locandina dello spettacolo:
Se avrò la fortuna di tornare lì, vi mostrerò le foto.Come quelle che avete appena visto qui, potrebbero essere di ispirazione ai miniaturisti che riproducono ambienti in stile Tudor.Dopo tutto, il periodo è quello.Or dunque, vi siete incuriositi? Se passate da queste parti, non mancate di andare a vedere il corteo storico!!!Alla prossima, miei gentili "dame e cavalieri".... Auguro a tutti voi la buona sorte, e una felice domenica!!