L'orsa Daniza, "colpevole" di avere aggredito a ferragosto un cercatore di funghi per proteggere i suoi piccoli, è morta la notte scorsa: non ha retto al farmaco contenuto nel proiettile narcotizzante che le è stato sparato per poterla catturare. L'uso del narcotico si è reso necessario, raccontano al ministero dell'ambiente, a causa dell'ostinato rifiuto da parte di Daniza di cadere nelle trappole piazzate dal Corpo Forestale, evidenziando peraltro un'astuzia decisamente superiore a quella di buona parte degli esseri umani. Quando si è deciso di ricorrere all'anestesia a distanza si sapeva che l'animale avrebbe corso dei rischi, ma il dado era tratto ormai da un mese: Daniza era pericolosa per gli uomini, soprattutto per i cercatori di funghi sprovveduti. E andava fermata a qualunque costo.
Per il ministro dell'ambiente Galletti "si tratta davvero di una brutta notizia. Mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio collare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti". Quando sono grandi si prende meglio la mira. "Vanno adottate" - prosegue Galletti - "le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi del Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto ci serva da insegnamento per il futuro". Cioè che le trappole non funzionano? Meglio usare direttamente la doppietta?
Intanto la Provincia di Trento ha diramato un laconico e burocratese comunicato per illustrare le modalità della cattura dell'orsa: "In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi". Ove per sicurezza ci si riferisce naturalmente a quella degli uomini. "L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa che tuttavia non è sopravvissuta". Una disdetta, ma sono cose che capitano e non devono porre in secondo piano l'ardimento degli uomini della squadra di cattura: se i boschi trentini sono nuovamente in sicurezza lo si deve alla loro audacia e al loro moschetto. Ancora una volta l'uomo ha prevalso sull'animale. Anche perchè l'animale in genere non imbraccia il fucile.