Per la pubblica accusa i due ex amanti avrebbero agito in piena sintonia tra loro con l’obbiettivo di eliminare Maria Anastasi ormai diventata scomoda per la loro relazione. La donna fu colpita ripetutamente con un piccone e bruciata per disfarsi di ogni prova quando ormai era già deceduta insieme al figlio che portava in grembo. Durante l’inchiesta, invece, i due condannati si erano accusati a vicenda.
La Corte ha condannato entrambi gli imputati al pagamento, come risarcimento danni, di 250mila euro ciascuno alle figlie della vittima, di 350mila euro al padre della donna, Paolo Anastasi, in qualita’ di tutore di Carlo, di 100mila euro nei confronti della madre della vittima, Rita Angela Ricevuto, e di 50mila euro ciascuno per le sorelle di Anastasi.