L'esercito nigeriano ha annunciato tramite il suo portavoce di aver ucciso, negli ultimi tre giorni, sessanta jihadisti appartenenti al movimento rivoluzionario fondamentalista islamico di Boko Haram.
L'operazione militare, che si è svolta nel nord del Paese, ha consentito,così riferiscono, di poter liberare almeno 12o persone tra cui una donna e un neonato.
Sono state recuperate pure armi, munizioni, mezzi di trasporto e altri equipaggiamenti.
E il tutto è stato possibile anche grazie al contributo dei comitati di vigilanza locali, sorti da qualche tempo a questa parte spontaneamente, per la difesa delle città e dei villaggi rurali.
In merito a questi ultimi c'è da sottolineare tuttavia sì la positività del loro esserci sul terreno per la difesa del territorio ma anche una qualche riserva per il pericolo di denunce e di aggressioni nei confronti di nemici personali, che potrebbe in qualche modo viziare poi la trasparenza dell'istituzione.
Un po' insomma come accade con i tribunali popolari ,lì dove ci sono state guerre delle intestine, e il nemico da giudicare e da condannare talora potrebbe essere presunto e accusato per tutt'altre motivazioni, che nulla hanno a che vedere con il conflitto in questione.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)