E' la copertina di un disco che ho ascoltato ogni giorno, per mesi e mesi, quando ero piccola.
Lo chiamavo "Uciodaia", ed era il mio cantante preferito.
Avevo tre anni, ricordo il gesto dello scegliere il disco, appoggiarlo sul giradischi Grundig grigio, prendere la testina e farlo partire.
Quel disco conteneva anche Anna e Marco, oltre alla più famosa L'anno che verrà.
Erano canzoni facili da imparare e cantare con i miei genitori.
Crescendo, avrei letto tra le righe di quei testi, e lo avrei amato ancora di più, anche se la poesia non ha bisogno di spiegazione per arrivare dritta al cuore di un bambino.
Un altro pezzetto della mia infanzia che se n'è andato.
Ciao Ucio.