Di Roberta Miele. L’offensiva nell’est dell’Ucraina non arretra. Tre civili sono stati uccisi e 16 sono rimasti feriti. Tra le strutture danneggiate ci sarebbero anche una clinica ed un ospedale; mentre nella notte un razzo ha colpito un carcere di alta sicurezza a Donetsk. Sarebbe morto almeno un prigioniero; 106 detenuti tra cui stupratori, assassini e rapinatori sarebbero fuggiti.
“Per i civili è preferibile lasciare le città di Donetsk e Lugansk che stanno per essere liberate”, ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino Andrii Lisenko.
E’ stato trovato un accordo tra Russia e Kiev per una missione umanitaria nell’Ucraina orientale sotto l’egida della Croce Rossa Internazionale. Lo ha detto il ministro russo Serghiei Lavrov. Pare che Vladimir Putin abbia ottenuto l’appoggio di Ue e Stati Uniti. Oggi invece il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha diffidato lo zar da ogni azione militare unilaterale, compresa quella a scopo umanitario. In una telefonata, il capo dell’esecutivo ha anche manifestato il “rammarico” Ue per l’embargo, riservandosi il diritto di adottare misure appropriate.
Secondo Anders Fogh Rasmussen, ex premier danese e Capo della Nato, non ci sono segnali di ritiro delle milizie russe, dunque “c’è un’alta probabilità” di un intervento militare russo in Ucraina. L’ufficio stampa del Cremlino ha prontamente risposto: “le conseguenze catastrofiche dell’operazione militare che le autorità di Kiev stanno portando avanti nelle regioni sud-orientali e la necessità di fornire immediatamente un aiuto umanitario nella zona di conflitto”. In serata il portavoce del presidente ucraino Petro Poroshenko ha fatto sapere che l’intesa è stata raggiunta con l’ok dell’Ue.