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UCRAINA: Anche gli oligarchi preferiscono l’UE

Creato il 09 ottobre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 9 ottobre 2013 in Slider, Ucraina with 1 Comment
di Pietro Rizzi

EU Ukraine

Era aprile 2010 quando il neoeletto presidente ucraino Janukovich e il suo collega russo Medvedev firmavano l’accordo di Kharkiv con il quale veniva prorogata la presenza militare russa a Sebastopoli in cambio di uno sconto sul prezzo del gas. Le pacche sulle spalle ed il clima cordiale facevano intuire che l’Ucraina era ritornata sotto l’ombrello protettivo di Mosca, dopo la parentesi della Presidenza Jushenko. Incredibile pensare che quel Janukovich sia lo stesso che oggi punta dritto verso l’UE.

Come più volte ricordato sulle pagine di East Journal al vertice europeo del 28 e 29 novembre a Vilnius, con tutta probabilità sarà firmato l’Accordo di Associazione  (AA) ed il Deep and Comprehensive Free Trade Agreement (DCFTA) con i quali l’Ucraina entrerà nello spazio di influenza europea. Una trattativa, quella per giungere a questa fase, che Janukovich ha portato avanti a lungo accettando compromessi che durante la campagna presidenziale nessuno avrebbe immaginato. Ma allora, cosa è successo a questo camaleontico presidente? Ragion di Stato? Pragmatismo? O forse solo fiuto per gli affari?

È qui che entrano in gioco gli oligarchi, coloro i quali gestiscono buona parte dell’economia ucraina e che, in molti casi, sono i principali finanziatori di Janukovich e siedono, come Borys Kolesnykov e Renat Akhmetov, sugli scranni parlamentari riservati al Partito delle Regioni. L’interscambio commerciale con l’UE ha superato di molto quello con la Russia e anche le esportazioni, che tradizionalmente guardavano più a est che ad ovest, ormai puntano altrove. Stando ai dati ufficiali nel 2012 l’Ucraina ha avuto un interscambio con l’UE di 37,7 miliardi di euro dei quali 12,9 di esportazioni. Con la Russia l’interscambio è stato di 24,1 miliardi, dei quali 12,2 di esportazioni. La scelta quindi di guardare ad ovest sembra quasi obbligata e gli oligarchi lo sanno. Non è un caso che a gestire il Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio, il dicastero responsabile delle riforme economiche richieste dall’Europa, vi sia da marzo Petro Poroshenko. Janukovich ha scelto questo oligarca, che in passato era stato un sostenitore politico e finanziario della Rivoluzione Arancione e di Jushchenko, poiché ben accetto in Europa  e a dimostrazione che tutta l’élite economica è compatta e spinge verso l’UE. Poroshenko è anche il proprietario della Roshen, la casa dolciaria bandita da Russia e Bielorussia per fantomatiche ragioni sanitarie: standard che si alzano o si abbassano per questioni politiche!

Vi sono poi altre motivi che portano i businessmen ucraini a preferire Bruxelles a Mosca. L’UE porta con sé dei valori e dei principi: il rispetto del rivale politico, la non eliminazione fisica o giudiziaria dell’avversario elettorale, e soprattutto il non accanimento selettivo contro le attività imprenditoriali di chi è stato sconfitto politicamente. Per vent’anni è stato l’opposto. Ora gli oligarchi si stanno accorgendo che un patto che sancisca la pace definitiva è più redditizio di una guerra permanente tra fazioni rivali. Probabilmente se Janukovich non avesse vinto le elezioni sarebbe lui ad essere in carcere invece che la Tymoshenko ed un’uguale forma di damnatio spetterebbe ai suoi sostenitori politici. Gli attuali detentori del potere non vogliono che la storia si ripeta, soprattutto perché sanno che potrebbero essere loro le prossime vittime di questo sistema, e gli accordi di associazione con l’UE sono una garanzia in tal senso.

Altro motivo che non si può trascurare è il fatto che gli oligarchi ucraini, finora, sono stati considerati dei mafiosi in Europa, e tale preconcetto, molto vicino al vero, ha fatto sì che difficilmente potessero essere accettati come partner commerciali o investitori. Con l’Ucraina controparte privilegiata dell’UE anche loro verranno sdoganati e potranno finalmente affacciarsi negli affari continentali. Sono quindi loro che, tra i tre litiganti, Ucraina, UE e Russia, godono davvero!

Foto: Delo.ua

Tags: accordo di associazione, CDFTA, oligarchi, Pietro Rizzi, Russia, Ucraina, UE, vilnius, Yanukovich, Yanukovych, Yushenko Categories: Slider, Ucraina


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