UCRAINA: Il parlamento della Crimea vota per l’indipendenza. Si unirà alla Russia?

Creato il 11 marzo 2014 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 11 marzo 2014 in Russie, Slider, Ucraina with 6 Comments
di Giovanni Bensi

Sviluppi politici preoccupanti in Crimea. La penisola infatti accelera il suo distacco dall’Ucraina: il Parlamento regionale ha votato la piena indipendenza da Kiev, ancor prima del referendum in cui il 16 marzo si chiederà ai cittadini se vogliono unirsi alla Russia. Kiev ha già dichiarato la mossa “illegittima”. Eccetto quelli che partono da Mosca, tutti i voli verso la Crimea sono stati sospesi dai miliziani filo-russi che si sono installati nel centro di controllo del traffico aereo dell’aeroporto di Sinferopoli; e un volo da Kiev e’ stato costretto a tornare indietro, perche’ gli era stato negato il permesso per atterrare.

Il voto, praticamente all’unanimità, del Consiglio Superiore (il Parlamento regionale) della Crimea è solo l’ultimo capitolo della peggiore crisi degli ultimi decenni in Europa; ed ha seguito di soli pochi minuti la ricomparsa sulla scena di Viktor Janukovich: con aria di sfida, l’ex uomo forte di Kiev è riapparso in Russia meridionale, dalla città di Rostov sul Don, per sostenere che è ancora il presidente legittimo dell’Ucraina, il capo del suo esercito e che tornerà a Kiev, “non appena le circostanze lo permettono”. Yanukovich ha aggiunto che le elezioni presidenziali ucraine previste per il 25 maggio sono “assolutamente illegittime e illegali” e che il Paese adesso è in mano “a una banda di ultranazionalisti e neofascisti” che vogliono scatenare “una guerra civile”.

Intanto, mentre le autorita’ in Crimea reclutano volontari nelle forze di auto-difesa, la Russia – fiduciosa del fatto che gli abitanti della penisola ribelle domenica nel referendum decideranno a favore dell’annessione- pensa ai prossimi passi: la ’camera bassa’ del Parlamento, la Duma, discuterà il prossimo 21 marzo come semplificare le procedure perché la Crimea possa unirsi alla Federazione.

L’Occidente invece prova ad aumentare la pressione diplomatica su Mosca. La Francia ha minacciato nuove sanzioni, mentre la Germania ha avvertito che se la posizione russa non cambierà entro il week-end, il prossimo passo contro il Cremlino sarà preso dal Consiglio europeo del prossimo lunedì, a Bruxelles. Il capo della diplomazia tedesca, Frank-Walter Steinmeier, in visita in Estonia, Lituania e Lettonia, ha anche rassicurato le ex-repubbliche sovietiche innervosite dalle manovre russe che possono contare su Ue e Nato. Ma una risposta arriva anche dalla Nato: alla minaccia di una guerra sull’estremo lato orientale dell’Europa, l’Allenza Atlantica reagisce confermando il previsto insediamento di aerei da ricognizione Awacs in Polonia e Romania per monitorare gli eventuali spostamenti russi.

La dichiarazione d’indipendenza emessa dal parlamento regionale della Crimea occupata

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