Ucraina: il parlamento libera la Tymošenko e liquida Ianukovich

Creato il 23 febbraio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
feb 23, 2014    Scritto da Michele Carlotti    Attualità, Europa 0

Ucraina: il parlamento libera la Tymošenko e liquida Ianukovich

Con 310 voti favorevoli e 54 contrari, viene approvata la depenalizzazione del reato che condannava Julija Tymošenko a sette anni di carcere.

Si chiude la lunga battaglia, inziata nel 2011, quando alla “lady di ferro” venne contestato il reato di malversazione di fondi pubblici, avendo siglato col colosso del gas russo, la Gazprom, un contratto per la fornitura del gas naturale giudicato eccessivamente oneroso per l’Ucraina.

La Tymošenko si era sempre riferita al suo arresto, avvenuto in parlamento, come ad un processo politico, asserendo di avere sempre “lavorato nell’interesse esclusivo dell’Ucraina”.

Benché il 29 agosto 2012 la Corte Suprema dell’Ucraina abbia confermato la condanna a sette anni di reclusione in ultimo grado di giudizio, una sentenza successiva della Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato “illegale” la detenzione della donna.

Infine, quest’oggi il Parlamento ucraino ha votato la “liberazione immediata” dell’ex eroina della Rivoluzione arancione, liberazione già annunciata, ma poi smentita dal portavoce dell’ormai ex premier.

Tale circostanza coincide infatti con la decandenza del presidente Ianukovich, storico avversario della Tymošenko, accusato di violazione dei diritti dell’uomo. Nei suoi confronti è stata avanzata la richiesta di impeachment.

Elezioni anticipate, dunque, per l’Ucraina, previste per il 25 maggio.

Nel frattempo, l’ex capo dei servizi segreti nonchè braccio destro di Julija Timoshenko, Oleksandr Turcinov, già eletto presidente del parlamento stamattina, è stato anche eletto premier ad interim con 314 voti a favore. Un altro politico vicino alla della Rivoluzione arancione, Arsen Avakov, è invece stato eletto nuovo ministro dell’Interno ad interim.

Viktor Ianukovich ha intanto lasciato Kiev, ritirandosi a Kharkiv. Lo conferma Anna Gherman, una deputata e consigliera del capo di Stato ucraino citata dall’agenzia di stampa Ukrinform.

“Le decisioni adottate dal Parlamento ucraino sono illegittime” ha dichiarato il presidente ad una tv locale, riferendosi sia alla liberazione immediata di Julija Timoshenko che alla nomina di un premier ad interim e di un ministro dell’Interno vicini alla leader della rivoluzione arancione. Ha inoltre annunciato il suo rifiuto a dimettersi, paragonando la vicenda alla “Germania nel 1933″ quando i nazisti arrivarono al potere.

Il ministero degli esteri russo commenta duramente quanto accaduto questa mattina: “L’opposizione non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità dell’Ucraina”.

Decisamente più mite è la reazione delle forze dell’ordine: “La polizia ucraina – si legge in una nota pubblicata sul sito del ministero dell’Interno – serve il popolo e condivide il suo desiderio di rapidi cambiamenti”.


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