Di Gabriella Maddaloni. Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio Ue, informa che venerdì entrerà in vigore l’ultimo pacchetto sanzionatorio messo a punto dalla Commissione Europea ai danni di Mosca. Tuttavia, precisa il presidente, l’Europa valuterà entro fine mese la messa a punto del piano di pace in Ucraina.
Alle sanzioni europee per la Russia vanno ad aggiungersi quelle statunitensi, come riportato dallo stesso Obama, per via “della presenza di forze russe pesantemente armate nell’Ucraina orientale” nell’ultimo mese. Washington fa sapere di non aver avuto ancora “prove concrete” sulle buone intenzioni della Russia riguardo l’Ucraina, e Obama aggiunge: “Insieme ai Paesi del G7 e ai partner europei e ai nostri alleati, abbiamo detto chiaramente che siamo pronti a imporre costi crescenti alla Russia. Se la Russia assolverà in pieno i suoi impegni queste sanzioni potranno essere revocate. Se, al contrario, la Russia continuerà con le sue azioni aggressive e le violazioni del diritto internazionale, i costi continueranno a salire”.
Mosca non sta a guardare, e tramite una fonte del Cremlino citata da Ria Novosti, asserisce che a sua volta varerà delle sanzioni economiche volte a danneggiare l’economia europea al pari di quella russa. Tali sanzioni comprendono restrizioni alle importazioni di automobili e prodotti tessili. Il portavoce del ministro degli Esteri, Andrei Belousov, si è così espresso a riguardo: “C è una intera gamma di prodotti non agricoli che rende i nostri partner, in primo luogo europei, dipendenti da noi. Per esempio, le importazioni di auto, in primis auto usate, e certi tipi di prodotti tessili che siamo in grado di produrre da soli. Non tutti, ma alcuni sì. Il ministero dello Sviluppo economico russo ha già messo a punto una lista di questi prodotti, ma auspico che prevarrà il buon senso e che non dovremo introdurre tali misure restrittive. La Russia adotterà tutte le misure appropriate in risposta alle possibili nuove sanzioni occidentali, per provocare danni comparabili a quelli provocati all’economia russa”.
Le sanzioni che l’Unione Europa si accinge a infliggere a Mosca prevedono: il rafforzamento delle restrizioni all’accesso al mercato europeo dei capitali da parte delle banche e delle principali società petrolifere e della difesa russe; l’estensione della lista del divieto di export per le tecnologie a uso sia militare che civile e di prodotti per la ricerca e la produzione di petrolio in acque profonde e nell’Artico; aggiunta di altre 24 persone, fra cui oligarchi russi, nella lista dei soggetti colpiti dal congelamento dei beni finanziari e dalla sospensione del visto di viaggio.
Van Rompuy sottolinea però che le suddette sanzioni alla Russia possono “aumentare o diminuire”, in base ai risultati del monitoraggio della tregua Kiev-Mosca.