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UCRAINA: Ma che belle elezioni! La festa in maschera della democrazia

Creato il 24 maggio 2014 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 24 maggio 2014 in J'accuse, Slider, Ucraina with 1 Comment
di Matteo Zola

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Con le truppe Nato sul confine occidentale e quelle russe sul confine orientale, le elezioni ucraine saranno senz’altro un esempio di democrazia e – c’è da starne certi – la gente voterà serena, senza pressioni, in santa pace. Ah, la pace, quella per cui si sta per fare la guerra, con miliziani diretti dal Cremlino che controllano parte del paese e l’esercito ucraino che spara per le strade di Sloviansk e Mariupol al fine di riportare sotto il controllo di Kiev le aree controllate dai separatisti filorussi. E poi i lunghi coltelli, le teste calde, i criminali, le squadracce che scorrazzano impunemente per il paese, e i regolamenti conti, le sparatorie nei bar, i militanti e i capi di questo o quel partito (che siano gli estremisti di Pravy Sector o quelli del Partito comunista ucraino) minacciati o uccisi.

Che belle elezioni saranno! Un esempio di democrazia. Agli elettori sarà risparmiata anche la fatica di scegliere poiché uno solo è già stato designato a essere il futuro presidente, Petro Poroshenko, il re della cioccolata che piace a Mosca e a Washington, uno che non può certo fregiarsi del titolo di homo novus. E’ il vecchio che avanza, il più classico dei gattopardismi, sempre la stessa classe politico-economica, gente che ha fatto i soldi nel torbido e che non ha nessun interesse a cambiare le cose.

E cambiare le cose è il motivo per cui la protesta di piazza Indipendenza è scoppiata. Mancava il lavoro, la classe dirigente era troppo corrotta per essere ancora tollerata, le briciole che cadevano dal tavolo degli oligarchi non bastavano più. Si è scesi in piazza per la disoccupazione, le pensioni non versate, gli stipendi insufficienti, il desiderio di avere un po’ di benessere e qualche diritto in più. Questo è il motivo scatenante del “Maidan”, non la democrazia o l’europeismo.

Ma purtroppo la protesta di Maidan ha perso. Gruppi estremisti l’hanno cavalcata, politici incapaci si sono affermati protetti dai padrini di turno, e il paese è stato fatto saltare in aria a causa delle mire espansionistiche delle opposte potenze cui – sia chiaro – del benessere della gente non interessa nulla. La stessa gente che domani andrà a votare. La stessa gente che, tra non molto, tornerà a protestare per le ragioni di sempre: lavoro, sicurezza sociale, futuro.

Che belle elezioni saranno! La festa della democrazia. Ma quale democrazia? Quella in voga oggi, quella oligarchica, perché è una oligarchia anche quella che ci ostiniamo a chiamare “democrazia occidentale” ed è questa la democrazia che viene esportata a Kiev. Sarà una bella festa in maschera quella di domenica. Una festa per tutti, non solo a Kiev. Anche noi abbiamo la nostra oligarchia da legittimare con il voto. Un voto che va bene finché si vota giusto – Atene insegna –  e questo gli ucraini forse ancora non lo sanno.

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Tags: democrazia, elezioni presidenziali 2014, Petro Poroshenko, Ucraina, zola matteo Categories: J'accuse, Slider, Ucraina


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