Scontri a fuoco si sarebbero verificati di fronte ad almeno due posti di blocco degli insorti pro-Mosca all’ingresso di Sloviansk: uccisi 5 separatisti filorussi. Il raid delle forze ucraine aveva come obiettivo riprendere il controllo della città e smantellare tre checkpoint messi in piedi dai militanti filorussi. Putin: “Crimine grave, ci saranno conseguenze”.
14/04/2014. Il consiglio comunale di Sloviansk, tenuto sotto controllo dalle forze armate. Gli uomini mascherati sono in possesso di fucili d’assalto Kalashnikov e di lanciarazzi in spalla (wikimedia.org)
Ne ha dato notizia il ministero degli Interni di Kiev, secondo cui un soldato è rimasto ferito nell’operazione per smantellare tre checkpoint messi in piedi dai separatisti. Alcuni immagini video, che sono state inviate dalla zona, mostrano blindati avanzare verso le barricate cui i miliziani hanno dato fuoco. Così, in risposta all’operazione antiterrorismo dell’esercito di Kiev nell’est del Paese, la Russia ha avviato manovre militari al confine con l’Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, citato dall’agenzia di stampa Interfax.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che l’operazione avrà conseguenze per il governo di Kiev. “Se queste persone – ha affermato Putin, citato dalle agenzie di stampa russe – hanno avviato la cosiddetta fase calda, e questa è soltanto un’operazione punitiva, allora questo avrà sicuramente delle conseguenze per coloro che hanno preso tali decisioni”. L’intervento dell’esercito ucraino contro il suo stesso popolo nell’est del Paese è “un crimine grave”, ha detto Putin. “Se il regime attuale a Kiev ha veramente iniziato a usare l’esercito contro il popolo – ha tuonato – si tratta di un crimine grave. E’ un’operazione di repressione che avrà conseguenze su coloro che prendono decisioni, in particolare sulle relazioni tra i governi”.
Nella vicina città di Artemivsk, le truppe governative hanno sventato un attacco a una base dell’esercito: nell’azione è rimasto ferito un soldato, mentre gli attaccanti, secondo quanto dichiarato in Parlamento dal presidente ucraino Oleksnader Turchynov, hanno subito “pesanti perdite“. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, il tentato attacco alla base sarebbe stato condotto da un centinaio di uomini armati di fucili automatici e lanciarazzi. Il governo ucraino ha annunciato di aver ripreso il controllo del municipio di Mariupol, nell’est dell’Ucraina, occupato da separatisti filorussi. Alcune persone sono rimaste ferite nell’operazione che si è svolta mercoledì notte.
“Gli Usa e l’Ue hanno tentato di fare l’ennesima rivoluzione colorata in Ucraina. E non ci sono dubbi che qui non si parla solo del destino ucraino, cercano di sfruttare l’Ucraina come una pedina nel gioco geopolitico”, lo ha detto a Mosca il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, bollando il cambio di potere a Kiev come incostituzionale.
Da Tokyo il presidente americano Barack Obama ha invece accusato la Russia di non rispettare l’accordo raggiunto a Ginevra sulla crisi in Ucraina. “Non pensiamo che la soluzione militare sia la risposta giusta e continuiamo a lavorare alla soluzione diplomatica”, ha detto Obama, dicendosi pronto ad “ulteriori sanzioni” alla Russia che colpiscano l’economia.
Sul campo d’altra parte la situazione resta tesa. Sconosciuti hanno aperto il fuoco giovedì contro un posto di blocco di miliziani filorussi nei pressi di Sloviansk, nell’Ucraina orientale, uccidendo due degli uomini di guardia. Lo sostiene la tv Russia Today. Le truppe di Kiev hanno strappato ai filorussi il municipio di Mariupol, importante città portuale sul Mar Nero nella regione di Donetsk. Gli ucraini hanno respinto un attacco di un centinaio di filorussi a un deposito di armi ad Artemivsk, sempre a Donetsk. Un ucraino è rimasto ferito.
Ponomariov ha poi confermato il sequestro del reporter americano Simon Ostrovski, della testata Vice News, e ha accusato il giornalista di essere “un informatore di Pravi Sektor”, il gruppo paramilitare nazionalista in prima fila nei combattimenti di Maidan. Come se non bastasse, diventa più pesante il debito ucraino per il gas russo: Gazprom ha presentato oggi un conto di 11,3 miliardi di dollari per il metano non preso nel 2013, in base alla formula contrattuale del “take or pay”. Lo ha reso noto Aleksandr Medvedev, responsabile export di Gazprom.
La Russia è pronta a rispondere alla crisi ucraina come ha già fatto in Georgia nel 2008 se i suoi interessi saranno attaccati. Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Lavrov. Nell’estate del 2008 si svolse una guerra di pochi giorni tra Russia e Georgia. Lavrov accusa gli Usa di “condurre lo spettacolo”, guidando la politica di Kiev. Il premier ucraino Iatseniuk in Vaticano? “Penso che per lui sarebbe meglio andare nel sud del paese”, ha detto Lavrov. Il capo del governo ucraino nel suo ultimo viaggio nel sud-est del Paese “si è incontrato solo con persone nominate da lui stesso, non con i manifestanti. Ma – ha aggiunto – è proprio con loro che i dirigenti attuali di Kiev devono parlare se pretendono di rappresentare tutto il paese”.
Il segretario di Stato americano John Kerry ha parlato col ministro degli esteri russo esprimendo preoccupazione per la mancanza di passi concreti da parte di Mosca per allentare le tensioni in Ucraina. E il Pentagono ha annunciato l’invio di 600 soldati in Polonia e Paesi baltici sullo sfondo della crisi ucraina. Una compagnia dell’esercito, di circa 150 soldati della 173/ma brigata aviotrasportata di base a Vicenza inizierà esercitazioni mercoledì in Polonia, e analoghe manovre, che dureranno circa un mese, si svolgeranno poi anche in Lituania, Estonia e Lettonia, dove i militari Usa dovrebbero cominciare ad arrivare da lunedi, ha reso noto l’ammiraglio John Kirby, portavoce del Pentagono.
(ansa.it)