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UEFA, Conferenza Women in Sport

Creato il 24 febbraio 2015 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
UEFA, Conferenza Women in Sport
Oltre 100 donne attive nello sport si sono riunite al quartier generale della UEFA sulle rive del Lago di Ginevra il 19 febbraio per la prima Conferenza Women in Sport organizzata da womeninsport.com.
Il punto di partenza è il fatto che, nonostante i recenti progressi, le donne restano sotto rappresentate nel mondo dello sport. In confronto agli uomini, le partecipanti femminili sono molto meno, guadagnano meno come atlete e amministratrici, si vedono meno in consigli di amministrazione, e la copertura dedicata dai media per gli sport femminili è minore.
"Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che lo sport femminile sia una vera forza. Detto questo, il pieno potenziale non è stato ancora raggiunto. Perciò considero un grande privilegio il fatto di poter partecipare alla prima Conferenza Women in Sport, il cui obiettivo è quello di compiere passi importanti verso il raggiungimento di quel potenziale", ha detto Karen Espelund, del Comitato Esecutivo UEFA.
"Questo evento è una possibilità per le donne in ogni settore dell'industria dello sport per condividere esperienze e idee, e iniziare a far parte di un network in crescita di professioniste e entusiaste dello sport”.
In termini di popolarità, il calcio femminile è uno degli sport che cresce con maggiore velocità al mondo. Però, in tutti gli sport e a tutti i livelli – dal campo alle stanze dirigenziali – molte donne dovranno ancora lottare per avere un posto prima di poter parlare di eguaglianza di genere nello sport. Al momento solo il 17% di tutte le posizioni di responsabilità negli organismi sportivi sono ricoperti da donne.
E le donne alle Olimpiadi? Solo a Londra 2012 c'è stato un vero punto di svolta per quanto riguarda la partecipazione. Per la prima volta nella storia il 44% degli atleti erano donne. Secondo Dominique Niyonizigiye del Comitato Olimpico Internazionale, i cui programmi comprendono Donne e Sport, è iniziata una nuova era.
Clara Pietri, una ventenne campionessa di golf molto matura per la sua età, e che si prepara a diventare professionista, è venuta a Nyon per parlare della sua carriera, della sua passione per il golf e di cosa significa essere donna nel mondo dello sport. Crede che, invece di essere viste come negative, le differenze tra uomini e donne dovrebbero essere coltivate su ogni livello.
"Fisicamente non si possono paragonare uomini e donne. Ma è questo che rende lo sport femminile così bello: cosa ci manca a livello fisico, lo recuperiamo a livello tattico, di abilità e creatività”.Anna Falth, di UN Women, ha ricordato che, lontane dall'essere una minoranza nella società, le donne rappresentano metà della popolazione mondiale. E lo sport dovrebbe essere lo specchio della società. Ci sono molte iniziative che stanno nascendo in sostegno delle donne nello sport e possono solo essere accolte positivamente. Le partecipanti alla conferenza sono però d'accordo sul fatto che ci sia ancora molta strada da percorrere per cambiare le mentalità e le strutture organizzative.
Per Tatiana Oberson, che ha fondato Women in Sport e organizzato questa prima conferenza, l'obiettivo è quello di aumentare ancora la consapevolezza delle 130 partecipanti e la speranza che metteranno poi in discussione lo status quo all'interno delle loro organizzazioni..
Per ulteriori informazioni su Women in Sport, visitare womeninsport.com.Se vuoi esplorare la piattaforma interattiva UN Women: empowerwomen.org.
Da: UEFA.org

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