Magazine Rugby

Uenuku – Brad Thorn: “Il mio ascensore? I fan!”

Creato il 19 ottobre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Uenuku – Brad Thorn: “Il mio ascensore? I fan!”di Stefania Mattana

Sarà la sua ultima partita a livello internazionale, quella che qualche testata ha definito un “Canto del cigno”. Eppure, la parabola discendente di Brad Thorn è sembrata poco discendente durante la semifinale contro l’Australia. Sta di fatto che dal 23 ottobre prossimo, la maglia che Big Bad Thorn ha vestito per tanti anni andrà sulle spalle di qualcun altro. E lui non sembra essere troppo preoccupato: “Qualunque cosa accada, questa sarà la mia ultima partita in maglia tuttanera. Andrò a giocare in Giappone, è un bel posto.”

Dalla sua prima meta con gli All Blacks nel 2003 è passato qualche anno e una montagna di botte e di sfide. Un passato da stella nella League e poi l’approdo in Union, i successi con i Crusaders e i Tri Nation vinti. Alla variegata bacheca di coppe portate a casa da Thorn manca solo quella più importante, quella che manca anche alla Nuova Zelanda, da 24 anni. Ma lui non sembra soffrirne la pressione.

Thorn chiacchiera con i giornalisti parlando dei suoi comportamenti in campo a volte un po’ borderline – giustificandosi perché lui è un tipo sanguigno – del lavoro in mischia e dell’importanza dell’essere una vera squadra quando ci si trova a costruire una buona contro ruck, oltre ad analizzare i loro prossimi avversari francesi. A 36 anni suonati, un veterano come Thorn potrebbe anche discutere di meno dell’aspetto tecnico e dell’esperienza in campo, ma il tempo sembra essersi davvero fermato per lui, nonostante tutto. Anzi, rimane ancora affascinato dal popolo di fan che lo acclama, allo stadio così come per la strada. E la gente lo sa: Thorn è uno degli All Blacks preferiti e acclamati dalla folla.
“Da Steward Island fino alla North Island, ho visto un sacco di gente che ci aspettava per salutarci mentre lasciavamo l’hotel per lo stadio. Qualcuno dice che i fan ci creano troppa pressione. Per me il loro supporto è come un ascensore.” – ha detto Thorn – In Nuova Zelanda tutti amano la Coppa del Mondo, e per questo vogliono che noi facciamo il nostro meglio per portarla a casa.”

Un gigante cattivo in campo, Thorn, che diventa amorevole e affettuosissimo con i suoi fan. Il motivo non risiede solo nel ruolo privilegiato che ricopre, ma c’è anche una motivazione personale che spiega tutta questa sua empatia, come una sorta di trasfert.
“Da quando avevo 8 anni ho vissuto in Australia, e anche io tifavo gli All Blacks durante i mondiali, e so quanto si possa tifare per gli All Blacks. Quando vedo i fan mi ricordo di quando anche io ero uno di loro, e mi relaziono con loro di conseguenza. Quando sono con loro mi godo il momento e basta.”

Domenica sarà l’ultima partita per Brad Thorn. Forse la sua preoccupazione maggiore sarà quella di perdere i suoi adorati fan, più che non giocare più per la Nuova Zelanda. Ma noi siamo convinti che i fan continueranno ad adorarlo. D’altronde, un All Black rimane All Black anche se indossasse sempre e solo il kimono.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog