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Uenuku – “Galloway”, mangiare ovale a Parma. Da Totò e Ongaro

Creato il 01 marzo 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Uenuku – “Galloway”, mangiare ovale a Parma. Da Totò e Ongarodi Stefania Mattana

Ieri, 29 febbraio, è stato un giorno speciale. Perché era IL giorno bisestile? Anche, ma soprattutto perché alcune facce conosciute dell’Italia ovale hanno inaugurato un ristorante in quel di Parma.
Fabio Ongaro ha preso sul serio la sua partecipazione al promo “culinario” per il Sei Nazioni, e con Totò Perugini ha creato il Galloway.
Come è andata la serata? Io purtroppo non sono riuscita a raggiungere Parma, ma ho mandato una delle mie reporter. Si chiama Eliana e ama il rugby e la buona cucina. Ci racconta quello che ha visto, ciò che ha mangiato e chi ha incontrato: un meet and greet davvero emozionante per lei!  La pubblichiamo così come Eliana ce l’ha mandata, buona lettura!
“Il grande giorno è arrivato, non solo perché il 29 Febbraio segna l’anno bisestile, ma perché segna la nascita del nuovo locale di Fabio Ongaro e Totò Perugini, il GALLOWAY, a San Prospero Parmense.
Il locale è gremito di gente, come ovviamente pensavo..quello che non immaginavo era di vedere Fabio dietro al bancone a riempire caraffe di birra! Degno di un padrone di casa!
Il locale è ampio e molto  luminoso, in stile “Tex Mex”, con noccioline in quantità industriale raccolte nei bidoni. La cosa non da poco è puoi tranquillamente mangiare le noccioline senza preoccuparti delle bucce: la regola è quella di gettarle a terra. Il bello sta nel capire chi, tra Fabio o Totò, pulirà il locale.
L’inaugurazione si svolge nella più classica delle tradizioni: gratis per tutti birra e cibo…e che cibo! Polletto arrosto e patatine fritte, da leccarsi i baffi!
La cucina è resa visibile da una vetrata in fondo al locale, da cui si possono vedere i cuochi che mettono sullo spiedo decine di pennuti.

Uenuku – “Galloway”, mangiare ovale a Parma. Da Totò e Ongaro
Il locale è strapieno da subito: chi si accalca al bancone, chi va alla ricerca disperata di un tavolo per sedersi, coi bicchieri in mano… Sono passata davanti a Bergamauro reggendo con prosecco con la mano destra e una birra con la sinistra: avrà pensato che sono un’ubriacona? Ma non importa, qua siamo tutti una famiglia! Quando finalmente riesco a guadagnare un tavolo, inizio a guardarmi intorno… e lo vedo: è proprio lui,  Alessandro Troncon, che mangia e chiacchiera con amici. É primo ricordo in assoluto che lego al rugby, una delle persone che mi ha fatto amare questo sport.
Ci sono anche altri Azzurri: tra loro riesco a individuare Mauro Bergamasco, Marco Bortolami, Tommaso d’Apice e Andrea Masi.
É bello vedere come non si neghino ai fan, ma siano disponibili con tutti, come se non fossero persone che noi amanti del rugby adoriamo, ma come se fossero amici di vecchia data. Perché alla fine, forse sono davvero dei ragazzi normali come tutti noi.
Visto che ci sono, allora, ne approfitto per andare a scattare qualche foto, con il generosissimo aiuto del mio ragazzo Matteo che ringrazierò infinitamente da qui ai prossimi 10 anni!
La serata poi prosegue in tutta tranquillità: la musica ci avvolge ma senza creare fastidio, risate, un vocio indistinto di persone che parlano, camerieri a destra e sinistra.
Bello. Mi sono divertita, mi sono emozionata, e soprattutto son stata felice di vedere una persona a me cara sorridere… E quello è il ringraziamento che più conta per me.”


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