di Stefania Mattana
Ce lo siamo chiesti anche noi, pensando al beffardo destino di pedine fondamentali per gli All Blacks come Dan Carter e Mils Muliaina. Quattro anni di battaglie in campo, una carriera stellare e un mondiale a tutta, e poi si fanno male e non gli danno un bel niente?
Il direttore della Coppa del Mondo, Kit McConnell, ha rassicurato tutti gli infortunati e i panchinari di turno: le medaglie verranno consegnate a tutti e 30 i membri della squadra. E ovviamente, la medaglia andrà al collo anche di coloro che hanno sostituito gli infortunati. “Chiunque sia stato accreditato e abbia avuto un ruolo nel torneo otterrà la sua medaglia”, sono state le parole di McConnel. E così, tirano un sospiro di sollievo anche Colin Slade, Morgan Parra (ancora in forse per la sfida di domenica) e tutti gli altri fissi in panchina o prematuramente tornati a casa.
E se la parte romantica dello sport parla di medaglie, c’è anche quella meno epica che parla del denaro sonante. Infatti, così come la simbolica medaglia spetta di diritto a tutti i partecipanti al torneo, è vero pure che gli stessi riceveranno di conseguenza un bonus per l’eventuale vittoria. E la Francia in questo campo sorpassa di non poco gli avversari kiwi.
Infatti, secondo Midi-Olympique e Rugbyrama, i giocatori francesi percepiranno un bonus di 180 mila Euro in caso di vittoria, e di 140 mila euro nel caso arrivassero secondi. A testa, s’intende.
Ad ogni All Black, invece, in caso di vittoria spetterà un gettone di 100 mila Euro.
Cifre che fanno girare la testa, e che secondo il capo dell’Associazione dei giocatori di rugby neozelandese, Rob Nichol, non sono da paragonare tra loro.
“I giocatori francesi non sono pagati dalla federazione come qui in Nuova Zelanda, ma dai singoli club. Ricevono bonus e incentivi a seconda della prestazione e delle partite quando giocano per la nazionale, per cui non hanno un’entrata garantita quando giocano per la Francia. Qui in Nuova Zelanda invece è la federazione che paga i giocatori non solo quando giocano per gli All Blacks (poco più di 4 mila Euro in media a settimana), ma anche quando giocano nei vari club. É come paragonare le mele con le arance, sono strutture diverse che non possono essere confrontate”.
Infine, Nichol tiene a precisare che non sono di certo i soldi il motivo che spinge gli All Blacks a vincere: “I bonus sono un’attrattiva decisamente bella, ma i ragazzi sono intrinsecamente motivati ad uscire dal campo con la coppa. Bonus o non bonus”.
E chissà com’è, ci crediamo pure noi. Ma crediamo pure che questo principio valga anche per i ragazzi francesi.


