Ufo, i dossier italiani, tra avvistamenti in quota e collisioni sfiorate

Creato il 05 maggio 2014 da Extremamente @extremamentex

 Gli inglesi li chiamano X-files. Noi  preferiamo definirli dossier. Ma la sostanza non cambia. Per la prima volta, si sono aperte le porte degli archivi dell’ Aeronautica Militare Italiana e sono stati divulgati i documenti relativi agli avvistamenti Ufo indagati negli ultimi 40 anni, dal 1972 al 2013.

IL LIBRO DI PETRILLI E SINAPI “UFO-I DOSSIER ITALIANI”

Il libro che li pubblica, “UFO- i dossier italiani”, a cura di Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi, è già un caso: è andato letteralmente a ruba e in poche settimane è arrivato alla quarta ristampa, ad ulteriore riprova di quanto questo genere di argomenti affascinino il pubblico. Specie quando vengono trattati con serietà e sobrietà.

 Nel libro non ci sono personali interpretazioni, voli pindarici o altre fantasie sul fenomeno Ufo, di per sé già inquietante, ma solo il preciso e dettagliato resoconto di quanto contenuto in quei 445 fascicoli, corredati di rapporti ufficiali, testimonianze dirette, trascrizioni radio, schizzi fatti a mano e qualche immagine. Tutto nello stile degli autori, due stimati giornalisti d’inchiesta.

 “È un libro che raccoglie tutti quanti i documenti che sono contenuti nell’Archivio del Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare”, conferma Lao Petrilli. “Sono documenti che si riferiscono ai fatti che sono certificati col bollino di oggetti volanti non identificati- OVNI in italiano, UFO in inglese. Noi abbiamo solo riprodotto fedelmente quello che c’è in questo archivio.”

 Sfogliando le pagine, di casi singolari ce ne sono parecchi. “Sì, e colpiscono di più soprattutto quelli che coinvolgono personale qualificato, come i piloti militari. Ad esempio, a Cisterna di Latina, il 9 febbraio 1994 c’è un pilota che per molto tempo si mette all’inseguimento di uno strano velivolo. Lo affronta, arriva a distanza ravvicinata e nel suo rapporto lo descrive come un oggetto tozzo. Parliamo di un pilota militare addestratissimo, con migliaia di ore di volo nel suo curriculum , quindi chiaramente di fronte a casi così qualificati bisogna probabilmente mettere da parte l’ipotesi mitomane.”

 

UNO DEI DISEGNI DI UN TESTIMONE OCULARE

Episodi più frequenti di quanto non si immagini: molti sono rimasti sconosciuti fino ad oggi oppure sono trapelati in modo parziale. Talvolta, questi mezzi volanti inusuali che neppure i top-gun sono stati in grado di identificare e di raggiungere, si sono avvicinati in modo pericoloso ai nostri aerei. “In realtà potremmo anche ipotizzare più mancate collisioni, perché gli avvistamenti che ci sono stati nei cieli italiani da parte di piloti anche civili sono stati molti”, ammette Petrilli.


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