Forse non tutti sanno che a Mondovì esiste da alcuni anni un bellissimo Museo della Ceramica. Aperto nel 2010 e fortemente legato alla tradizione manifatturiera di questa zona del cuneese, il Museo offre molti spunti legati all’arte della tavola, come testimoniano diverse opere e ambienti. Basti pensare al percorso multimediale “Apparecchiare la tavola” che presenta otto diverse tipologie di tavole apparecchiate con servizi prodotti nel comprensorio monregalese nel corso dei secoli XIX e XX.
Ma il Museo è conosciuto anche per la sua opera di portavoce dell’arte contemporanea legata ai materiali del mondo della ceramica. Il 26 ottobre ha aperto, proprio all’interno dei suoi locali, la mostra dell’architetto, ricercatore, designer e artista Ugo La Pietra, che espone a Mondovì lavori in ceramica capaci di stupire per bellezza e originalità.
La mostra, “Ugo La Pietra – TRACCE – La mia territorialità“, organizzata grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo e al sostegno della Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Mondovì, sarà visitabile fino al 6 gennaio 2014.
Ma chi è Ugo La Pietra?
All’inizio degli anni Sessanta Ugo La Pietra – che vive e lavora a Milano – faceva parte di un gruppo di pittori “segnici” allievi di Lucio Fontana (Gruppo del Cenobio, 1962-63 con Sordini, Verga, Vermi e Ferrari).
La sua pittura era caratterizzata da opere in cui si leggevano rapide scritture che, distese sulla tela, formavano paesaggi fantastici, luoghi da esplorare, territori (come anche nella serie di mostre del 1964 dal titolo “La lepre lunare” organizzate con V. Orsenigo sul “Manuale di zoologia fantastica” di Borges).
Ancora oggi La Pietra traccia i suoi segni alla ricerca di una sua territorialità… sempre più residua, in cui coltivare i suoi desideri: tracce che vanno scomparendo, souvenir di esperienze passate, pagine di un diario di esploratore delle periferie urbane, di territori e paesaggi coltivati pazientemente in un vaso.
I suoi segni sono tracciati sulla carta, sulla tela e, negli ultimi anni, soprattutto sulla e nella ceramica. Terrecotte ingobbiate e incise, ceramiche decorate e smaltate, realizzate in Albisola (Studio Ernan Design, Pierluca Ceramiche), Milano (Laboratorio Nibe), Nove (Laboratorio 3B) e ora Mondovì (Ceramiche Besio 1842) costituiscono un patrimonio espressivo e culturale di assoluto interesse.
La sua disposizione a permeare tecniche, capacità e stilemi locali, a favore di una tanto cara vena mediterranea, diventa per La Pietra percorso di evangelizzazione nomade e nobile a salvaguardare e tramandare le autonomie locali.
Questo processo è particolarmente evidente nelle collezioni ceramiche che dagli anni Ottanta ad oggi La Pietra ha prodotto in collaborazione con le botteghe e le manifatture dei principali centri nazionali, nello spirito innato di recupero dei luoghi della tradizione e della maestria artigianale.
Il Museo della Ceramica, La Pietra e la ceramica di Mondovì
La mostra dedicata a Ugo La Pietra, fortemente voluta e supportata dalla Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovì ha trovato genesi nelle ultime collezioni di ceramiche che La Pietra ha prodotto in Mondovì presso la fornace “Besio 1842”. E proprio la “Besio 1842”, ultima manifattura con marchio storico operante a Mondovì, allestirà nei prossimi mesi all’interno del Museo, in collaborazione con la Fondazione, una vera e propria unità produttiva, destinata a fare parte del percorso espositivo.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “La terra di mezzo. La via della ceramica tra Liguria e Piemonte”, grazie al quale la Fondazione ha vinto un bando promosso dalla Compagnia di San Paolo, che si propone, tra l’altro, la promozione e lo sviluppo delle storiche realtà produttive e dell’artigianato ceramico delle due regioni, favorendo anche la realizzazione di opere di artisti contemporanei.
Come in precedenti episodi, carpite dalla tradizione popolare, le ultime ceramiche di La Pietra assurgono a nuova dignità attraverso la sua singolare reinvenzione interpretativa.
Gli interventi, finalizzati alla stoviglieria, all’oggetto e all’elemento d’arredo, rappresentano la testimonianza ulteriore di come Ugo La Pietra possieda una sorprendente varietà di registri e sappia riproporre in prospettiva moderna quei caratteri legati a consuetudini e memorie di un territorio a rappresentare ancora il punto di partenza per nuove letture e riflessioni.