"C'è ancora una speranza per ristabilire un contatto con il lander europeo Philae. Diciamo 50-50", ha dichiarato martedì Stephan Ulamec, project manager del Centro Aerospaziale Tedesco DLR.
Philae potrebbe celebrare in bellezza la ricorrenza dello storico atterraggio sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, avvenuto il 12 novembre 2014.
Entrato in ibernazione dopo 57 ore di scienza, aveva ristabilito una comunicazione con Rosetta e quindi con la Terra il 14 giugno 2015, dopo circa sette mesi di silenzio. Purtroppo, però, il contatto si è mostrato instabile e caotico, fino ad interrompersi di nuovo, senza contare che ancora oggi non è troppo chiaro dove il lander si trovi esattamente.
Dopo un atterraggio rocambolesco, Philae era finito fuori dell'ellisse prevista, in un luogo freddo e buio chiamato Abydos, probabilmente inclinato rispetto alla topografia locale. Un gran numero di incognite che hanno complicato le ricerche (trovate due post molto dettagliati scritti da Marco Di Lorenzo qui: " Il dietro le quinte del risveglio di Philae - prima parte", " Il dietro le quinte del risveglio di Philae - seconda parte"). Oltre a questo, Rosetta è stata impegnata con le sue attività scientifiche che hanno contemplato anche la ricerca di Philae ma senza modificare troppo i programmi: d'altra parte, Chury si stava avvicinando al perielio e la missione stava entrando in una delle fasi più emozionanti di studio.
Il lander sembrava in buona salute in base agli ultimi dati ricevuti ma il suo stato attuale è sconosciuto.
Potrebbero essere accadute molte cose in questi ultimi mesi: l'incremento dell'attività cometaria potrebbe aver creato qualche problema alla strumentazione, potrebbe averlo ricoperto di polvere o, addirittura, averlo spostato con conseguente modifica dell'orientamento dei pannelli solari, fondamentali per ricaricare le batterie e dare qualche speranza.
Oltretutto, c'è anche la possibilità che Philae sia sveglio senza che nessuno lo sappia.
Durante il perielio, infatti, Rosetta si è mantenuta più lontano da Chury per fare scienza in sicurezza considerato l'incremento dell'attività cometaria, fuori portata dalle comunicazioni con Philae.
Ma ora, "la cometa è meno attiva da settembre e le condizioni sono favorevoli ad avvicinarsi", ha detto Sylvain Lodiot, operation manager di Rosetta presso l'Agenzia Spaziale Europea ESA.
Dopo essersi spinta ancora più lontano per studiare la chioma di 67P alla fine di settembre, adesso Rosetta è di nuovo a circa 270 chilometri dal nucleo e si spingerà fino ai 200 chilometri, se tutto andrà come previsto. Questo permetterà di mantenere aperta una finestra di opportunità per contattare Philae fino a fine anno.
"Ci stiamo preparando ad un nuovo contatto con Philae", ha detto Philippe Gaudon, Rosetta project manager presso l'Agenzia Spaziale Francese CNES. " Siamo abbastanza ottimisti", ha aggiunto.
Ma superato il mese di dicembre, le speranze svaniranno di nuovo perché la cometa sarà troppo lontana dal Sole affinché il piccolo lander possa ricevere energia sufficiente.
Io tengo le dita incrociate! Forza Philae!
Riferimenti: -
http://phys.org/news/2015-11-chances-fair-philae-contact-ground.html