Magazine Diario personale

Ultima replica

Creato il 18 marzo 2015 da Povna @povna

Secondo giro di pagellini e ricevimenti, con un coast to coast dalle 8 alle 20, cinque ore di lezione e poi altre cinque al pomeriggio: per fortuna la ‘povna riesce a infilarci, tra le due e le tre, una nuotata propiziatoria.
Si comincia coi Merry Men, puntuali alle 15.30. “Io arrivo al minuto” – aveva lasciato detto la ‘povna al coordinatore Esagono – “ma ti ho lasciato tutto pronto”.
E infatti quando si comincia la cartellina è in ordine, e la ‘povna, verbale in pugno, è pronta a segretariare. Si parla di loro, della meta imminente. Esagono presiede con una sintesi aggraziata e attenta (che fa ringraziare mentalmente la ‘povna e l’Ingegnera Tosta dell’intuizione estiva cui hanno dato seguito – vale a dire convincerlo, se necessario persino con preghiere e moralissimi ricatti, a fare da ‘babbo’ acuto a questa classe per la tornata finale).
Da dire ci sono tante cose, e i colleghi si barcamenano taluni bene, taluni come possono – ma c’è da dire che oramai, che siamo al dunque, il filo del gioco è saldamente in mano a loro tre, che saranno i commissari interni (anche se agli alunni ancora non va detto), e hanno sulla classe lo sguardo puntato senza mai deragliare.
Si parla della ripresa dei più deboli (Orlando, il Panda e Cirillo Skizzo), del ruolo da capitano che la Pesciolina si è assunta consapevolmente sulle spalle, di Weber che è migliorato nel comportamento (tranne che con la ‘povna, ma fa niente), di Mr. Mao che probabilmente ce l’ha fatta, e rimarrà fino a fine anno, di Riccia (“che nel silenzio ci affoga, diamoci tutti un occhio attento”, rammenta Esagono), dell’imminente gita e poi del viaggio ai campi.
In breve arriva il momento di fare entrare i genitori, ed Esagono – la ‘povna lo sperava, perché sa che lui in questo è un ingegnere atipico, ed è una cosa che gli piace fare nei passaggi rituali – fa entrare, invece che i rappresentanti, tutte intere le famiglie.
Sono undici su sedici (nonostante la maggiore età e la quinta): salutano, si accomodano, sono tutti orecchie. Esagono fa un’orazion picciola che è splendida: “Siamo arrivati fin qui, e adesso c’è l’ultimo periodo, quello più serio, di preparazione, di attenzione, impegno. Quello che vorremmo da loro – da voi” (lo sguardo si posa su Weber e Soldino, rappresentanti, e anche su quelli che hanno accompagnato la famiglia) – “è che iniziaste a sentire un po’ l’adrenalina, diciamo pure la paura, anche. Adesso, è necessario dare la priorità a questo esame, su tutto. Avete le potenzialità per fare bella figura, per togliervi delle soddisfazioni; ma dipende da voi. Noi vogliamo per loro che questo momento, di passaggio, il primo importante nella vita di un individuo, sia per una bella esperienza e un bel ricordo, di quelli sul quale poi, magari, ci si costruisce, dopo, un pezzo di vita”.
Ascoltano tutti nel silenzio, sorridono, annuiscono. “Qualche collega vuole aggiungere qualcosa?” – domanda Esagono. La ‘povna lo aspettava, e prende la parola. Si alza. Ci gira largo, dà alcuni avvisi sul futuro imminente. Poi, fa un bel respiro, e si prepara quelle parole che ha pensato, in questi giorni, a lungo:
“Cinque anni fa, non ero la vostra insegnante, eppure mi ricordo bene, alla prima assemblea, per l’elezione dei rappresentanti, fui delegata io a venire a parlarvi e a conoscervi. Era un destino di cose irrituali e strane già da allora, evidentemente. Ricordo benissimo quel sabato, e da allora poi tutto. E’ passato tanto tempo. E io volevo solo ringraziarvi, perché siamo arrivati alla fine, all’ultimo incontro ufficiale, e sono stati cinque anni straordinari”.
Se sono tutti un po’ commossi, dopo che la ‘povna ha finito e si risiede, e tace (che come si sa è rarissimo). Ci pensa per fortuna Esagono: “E adesso pronti coi ricevimenti. E i ragazzi che ci sono vengano pure loro, che li dobbiamo un po’ strigliare!”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :