Massimo Valentini;
Romanzi autoconclusivi:
“Ultima Thule”, romanzo di viaggio (2008, Falco Editore, Cosenza)
Racconti:
Alfa e Omega”, raccolta di racconti fantastici (2007, Falco Editore, Cosenza)
“Quattro Ombre Azzurre”, racconti di Fantascienza (2009, 0111 Edizioni)
“Sulle ali di Althaira”, racconti Fantasy/fantastici, (2009, 0111 Edizioni)
“Gabbiani delle Stelle”, racconti Fantasy-Mistery (2011, 0111 Edizioni)
Il suo blog: http://gabbianidellestelle.blogspot.com/
Titolo:Ultima Thule (isbn:978-88-89848-55-5)
Autore: Massimo Valentini
Serie: #
Edito da: Falco Editore
Prezzo: 12 euro
Genere: Romanzo, Narrativa Contemporanea, Prosa
Pagine: 161 pg.
Voto:
Trama: La presentazione e le recensioni di Ultima Thule, romanzo di Massimo Valentini pubblicati da Falco Editore. Romanzo ambientato in Antartide basato su una storia vera del protagonista che s’imbarca in una ricerca di se stesso entusiasmante e piena di incognite. L’io narrante, solo contro il mondo, dovrà superare prove di difficile coraggio sconrtandosi con i fantasmi che affiorano prepotenti dal suo passato.
Recensione; Ultima Thule è un romanzo frutto di un’esperienza reale dell’autore; nel 1996, infatti, si imbarca per 6 mesi su una nave da ricerca diretta nel continente antartico. Il mito di Thule è frutto di una leggenda simile a quella di Atlantide e nel corso degli anni ha subito modifiche ed ogni società l’ha adattata secondo i propri valori. Tutto questo lo spiegherà anche Massimo Valentini nella nota all’inizio del libro. Come in altri racconti di quest’autore, spicca decisamente il suo modo di descrivere l’ambientazione. Gli scenari presentati sono stupendi, ma nonostante la loro meraviglia, provocano in chi li guarda una paura ancestrale. Descrive i paesaggi con molti dettagli e con un ritmo narrativo molto lento ci descrive la nave, dove viene accolto il nostro protagonista e la vita su di essa: la cabina dove si trova a vivere, non molto confortevole, il cibo, non proprio ottimo e i compagni di viaggio, persone poco comuni che si distinguono certamente dalla massa.Inoltre l’autore ci descrive il tutto come fossimo li con lui ad osservare la natura , le stelle, le nuvole, il mare, la luna, le onde e tutti i rumori che provengono da questi elementi. Molto caratteristica la descrizione della tempesta e di tutte le sensazioni che provoca nell’uomo inizialmente ci si sente sicuri su una nave come l’Aurora, progettata appositamente per solcare i mari e per affrontare viaggi pericolosi ma di fronte alla tempesta e alla sua forza, tutte le sicurezze vacillano perchè l’Oceano è il più forte e il più potente.
La nave si avvicina sempre di più ai ghiacci, rendendo le temperature più fredde e il viaggio più ostile e difficile. Qui l’autore descrive i colori predominanti del paesaggio ghiacciato: blu e bianco. Anche i suoni sono ridotti al minimo, quasi assenti, solo il vento si fa sentire con la sua voce. Il pensiero di questo passo del libro mi fa venire ancora il freddo addosso!
Da notare come lo stato d’animo e l’uomore del nostro protagonista muta parallelamente al paesaggio con l’avanzare del viaggio. E’ sempre più cupo e tetro. Lo scopo della sua traversata era scavare in se stessi ma, lungo il cammino, troverà tra i suoi compagni una persona preziosa Sue, che riuscirà a far emergere ciò che lui nasconde dentro: un Amore perduto. Proprio in questi luoghi glaciali appare la sua visione e troviamo così di nuovo, perchè costente nei racconti di Massimo Valentini, la dimensione dell’irreale dove i confini tra realtà e sogno non sono ben definiti.
Questa volta 4 stelle a Massimo Valentini. Non so bene perchè non ne dò 5. Credo che la figura di Sue mi abbia un pò disturbata, mi è sembrata di troppo nel percorso esistenziale del protagonista poichè è una figura di passaggio nel libro ma pare essere fondamentale nella ricerca interiore del protagonista, che poteva benissimo essere risolta secondo me, senza l’appoggio di questa donna. L’ho trovata un mezzo per raggiungere uno scopo e quasi usata e gettata via: una donna fin troppo disponibile e aperta al dialogo. Forse non sono riuscita a comprendere a pieno il peso che ne dà l’autore.