(Scandal sheet)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Un dirigente di un giornale senza troppi scrupoli (scelto dal consiglio di amministrazione per salvare un importante testata dal baratro economico) ha impostato il risanamento dei conti sul gossip, la morbosità e il giornalismo più sfrontato; sotto di lui lavora un giovane mastino disposto a passare sopra agli omicidi più brutali, battere la polizia sul tempo, sfruttare la credulità della gente. Tutto sembra andare per il meglio, finché il dirigenti non incontra la sua ex moglie che lo riteneva morto da tempo (lui aveva cambiato nome), l'incontro si conclude con uno scontro e lo scontro con l'omicidio involontario della moglie. Il dirigente cercherà di nascondere tutte le prove e insabbiare l'avvenimento, ma il suo protetto indagherà pensando di far saltare fuori uno scoop sensazionale... e non immagina quanto.
Film giallo (molto più che noir) sul modello che diverrà famoso con Colombo, vediamo l'assassino e ci godiamo l'accerchiamento da parte del detective di turno, mentre l'altro gioca in difesa.
Costruito come macchina per acchiappare il consenso ottenuto con "Luci sull'asfalto" risulta una macchina ben costruita nella storia, ma imprecisa nei dettagli e nella messa in scena (la colluttazione iniziale è estremamente finta), ma ha una regia fluida che si chiude in primissimi piani che danno significato o si muove attorno ai personaggi in lotta. Per il resto la trama si muove chiara, meccanica, intrattiene bene e permette a Crawford di esercitarsi in una lunga serie di sudate e paure trattenute.
Bello, godibile, conclude tutta la sua forza con la scena finale, appena spento il video è uno di quei film che si mettono da parte per ricordarcene a fatica.