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In questi ultimi giorni mi sono divertito a navigare sul Web per capire, con il caso Ruby in pieno svolgimento, come ci vedono gli osservatori internazionali, gli opinion leader, la stampa estera. In pratica l'Italia è diventata la fucina delle prostitute, il Paese delle orge e del bunga-bunga, la culla delle trombate e delle fellatio. In parole povere un gran puttanaio (e lo dice pure Gelli, http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=X2T0, una sorta di mentore del puttaniere di Arcore). Ma tutto questo sembra non scalfire minimamente la coscienza e l'anima del cavaliere trapanatore, anzi ingigantisce il suo smodato orgoglio a sfondo sessuale e ne certifica la sua faccia da culo. E quel che è peggio sta nel fatto che una buona metà di italiani lo assolve e lo invidia, lo coccola e quasi lo invita subliminalmente a continuare nelle sue avventure a luce rossa, chiedendogli solo il nominativo dell'azienda produttrice della famigerata "pompetta" che glielo fa ancora addrizzare. Tutto questo, cari miei lettori, è talmente surreale e disgustoso da rasentare la follia. Qui ci troviamo al centro del ludibrio internazionale, della compassione forzata degli altri Paesi, dello schifo generalizzato da parte di chiunque non sia in possesso di un passaporto italiano. Eppure sembra tutto talmente normale da sfiorare il ridicolo oltre che il vergognoso. Per fortuna che in questi casi viene in soccorso la materia cerebrale e il buon gusto: credo che ognuno di noi (se in possesso delle normali facoltà di intendere e di volere) possa prendere atto della circostanza che Berlusconi è un uomo sempre più disperato, sempre più solo e proprio per questo sempre più pericoloso. E lo sono anche i suoi fedelissimi, i suoi tanto adorati yes men, che ormai faticano (e molto) a seguirlo, a giustificarlo, ad avallarne le gesta e gli scriteriati attacchi alla magistratura. Ne ho avuto prova anche giovedì sera quando, durante la puntata di Annozero (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f198b07d-2c11-482a-a65f-326e64a0440b-annozero.html), il tono dimesso e preoccupato del direttore generale della RAI Mauro Masi ha certificato il tormento di un soldato che sta eseguendo, senza convinzione, l'ordine di un generale impazzito. Gli ultimi colpi di coda di un caimano ferito e isolato stanno a testimoniare la sua paura di una perdita del potere e di conseguenza dell'inevitabile oblìo al quale il trapanatore di Arcore è ineluttabilmente destinato. Berlusconi è fortemente preoccupato perchè sa che questa volta gli odiati inquirenti di sinistra (come li ha sempre etichettati lui) hanno in mano qualcosa di terribilmente sostanzioso dal punto di vista probatorio: immagini e filmati che alcune delle sue ancelle predilette, dedite alla pratica famigerata del bunga-bunga, hanno messo a disposizione di chi sta indagando. E Berlusconi sa perfettamente (da smaliziato uomo dell'immagine e della comunicazione) che una bella istantanea compromettente può fare molto più male di cento verbali infarciti da mille intercettazioni. E poi c'è la ben nota Nicole Minetti che ha deciso di presentarsi all'interrogatorio previsto per il prossimo 1° febbraio e che potrebbe determinare l'impossibilità di proseguire la marcia giudiziaria in compagnia del suo attempato ex benefattore. Ovvio, dobbiamo tenere in debito conto il fatto che Berlusconi ha risorse economiche tali da essere in grado di comprarsi quasi tutto: un patrimonio di qualche decina di miliardi di euro trasforma in spiccioli quelle somme che per i comuni mortali sono colossali. Per Silvio berlusconi dieci milioni di euro sono equivalenti ai 500 euro di un normale signore benestante con un patrimonio da mezzo milione. E così, immagino, Ruby e le altre hanno fatto un semplice e giustificato ragionamento, e cioè che i 5.000 o i 10.000 euro che trovavano nelle buste consegnate loro dall'efficiente ragionier Spinelli, corrispondevano all'obolo che normalmente si dà al lavavetri al semaforo di viale Monza o all'incrocio della Paullese. La scoperta di questa banale realtà ha determinato, nell'animo delle procaci giovani escort, la tentazione di potersi sistemare per sempre grazie ad un semplice ricatto fotografico o video. Non sempre, come recita un'abusata pubblicità, per tutte le altre cose basta avere una Mastercard. Certi vizietti non hanno prezzo. E per le ultime erezioni del premier non sempre basta avere una pompetta a comando. La paura della magistratura, dei processi o addirittura di fare la fine di Cuffaro hanno provocato una messa in mora del suo adorato compagno di giochi. No, no. Non sto parlando di Fede o di Apicella. Mi riferisco a quello che ha in mezzo alle gambe. O perlomeno a quello che ne rimane.
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