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Ultimo Bacio a Hong Kong

Creato il 27 settembre 2010 da Nicolcurini
Il letto comincia a essere scomodo, non so come distribuire il mio proprio peso sul materasso, le coperte sono pesanti e caldissime, apro gli occhi per la prima volta intorno alle 5, mi obbligo, sistemando il mio corpicino sul materasso sempre piu' duro, a cercare il sonno sotto le palpebre. Cado in un dormi veglia leggero, durante il quale guardo l'orologio un paio di volte, finche' alle 6.15, felice che sia spuntato il sole, silenziosamente sguscio dal letto che ormai mi sembra di cemento. Mi infilo in bagno, le mie cose sono gia' pronte, mi vesto, prendo il mio ipod, le chiavi e vado a correre nel parco di fronte casa.
L'aria fresca della primavera mi schiaffeggia, finalmente respiro. Sguinzaglio i miei pensieri, anche quelli pesanti che tenevo premurosamente a bada mentre ero nel letto.
Correre apre all'introspezione, perche' nessun pensiero e nessuna analisi di fatti che scottano fa troppo male, le sensazioni infatti sono sfogate e bruciate direttamente nello sforzo fisico. Si bruciano calorie e si metabolizzano forti emozioni, e sembra che sudando si liberi il corpo di tossine e l'anima delle piccole angoscie e preoccupazioni che ci trivellano. Corpo e anima in movimento lottano alla metabolizzazione, alla soluzione e allo sfogo, se si vive un momento senza particolari pensieri, correre ci aiuta a rassodare il culetto e ci fa sentire bellissime dopo una doccia calda.
Lascio il cancello di casa alle spalle e comincio a correre.
Gioco con la mia voglia di un futuro, senza aver fretta che questo arrivi.
Vedo ancora Juan che mi dice che non vuole tornare in Europa alla fine del nostro viaggio per l'Asia, e che a Hong Kong forse non prendera' il volo per Londra con me e tornera' solo in Australia, visto che io non ci voglio tornare. Il 30 maggio, forse tornero' in Europa senza di lui. Forse.. Forse..
Penso alle discussioni di questi ultimi giorni. La volonta' di stare insieme non puo' frustrare le nostre personali esigenze, e non sempre i compromessi funzionano, a volte non fanno felici nessuno dei due.
Assimilarlo.
Corro.
Il numero di macchine aumenta.
Corro.
Mia mamma e mia sorella sono perse in vacanza, la prima in Sicilia, la seconda in Egitto, sono giorni che, ingoiate dalla bella vita, non si fanno sentire. Beate loro.. ma tra poco tocca anche a me..
La luce e' sempre piu' intensa, altri malati di mente come me fanno jogging nel parco a quest'ora del mattino, saranno tutti vittime della frizzante aria primaverile che non lascia dormire [o avranno tutti un partner che sta per abbandonarli in un aereoporto asiatico]?
Penso al viaggio fantastico che tra poco cominceremo, ho voglia di Asia, immagino Bali, il Vietnam, la Tailandia, fino all' India.. e poi penso alla possibilita' di un ultimo bacio a Hong Kong. Chissa'.. Non e' il momento di pensarci. Forse meglio cosi'..
Sono serena.
Cosa faro' da grande?
Continuo a correre.
Penso alle settimane che mancano alla partenza, a tutto quello che mi comprero' in viaggio, allo spedire le valigie a Londra da mia sorella, alla voglia di comprarmi un computer nuovo, un rimmel di Dior, un vestitino estivo e, perche' no? una crema anti cellulite che' l'estate e' vicina e pensare al mio corpo mi fa sentire bene..
Corro tra le diverse ipotesi che la mente elabora, corro per alleggerirmi, per far si' che lo stupore non si transformi in delusione, per ricordarmi che innanzi tutto ci sono io, quello che voglio e quello che sono.
Ogni mattina mi sveglio senza sveglia, ciondolo un'oretta cercando una comoda collocazione per braccia e gambe su un letto ostile, un mammifero russa al mio lato. Ogni mattina corro. Nada es cierto..

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