i Nicola Pucci
Tracce di azzurro in terra croata, ad Umago, dove Fognini e Seppi, pur sconfitti entrambi da Tommy Robredo, confermano l’ottimo stato di forma dei nostri mestieranti della racchetta; l’ennesimo scivolone di Federer che tra le mura amiche di Gstaad pare ancor più avviato verso la china discendente di una carriera meravigliosa; il sussulto americano di Isner ad Atlanta. Questi i temi della settimana, bando ai preamboli e spazio al tennis giocato.
Robredo vince a Umago – da atpworldtour.com
TORNEO DI UMAGO. Il Fabio nazionale, Fognini, recentissimo predatore dei tornei di Stoccarda e Amburgo, puntava deciso al tris, al ATP Vegeta Croatia Open. E non vi è andato troppo lontano, se è vero che forte della testa di serie numero 3 ha debuttato senza patimenti con De Bakker ed ha proseguito agevolmente con Klizan. In semifinale incrociava quel Monfils con cui battagliò una sera da leggenda al Roland-Garros 2010 e la rivincita non è stata da meno. Fognini ha incassato il primo 6-0, ha ceduto il secondo 3-6, ha dovuto annullare tre match-point al terzo come già con Delbonis ad Amburgo per poi imporsi al tie-break decisivo. Ma in finale non ne aveva più, dopo 13 successi consecutivi, ed ha lasciato via libera al rigenerato Robredo che già in semifinale aveva chiuso il buon cammino di Andreas Seppi. Lo spagnolo ha lavorato d’esperienza e d’astuzia mandando fuori giri col suo gioco regolare l’equilibrio nervoso del sanremese che ha incassato d’entrata un clamoroso 6-0 in soli 19 minuti. Nel secondo parziale Fognini ha provato ad entrare in partita, per due volte ha strappato il servizio all’avversario ma Robredo non ha mollato, ha allungato di nuovo e col punteggio di 6-0 6-3 ha replicato il titolo conquistato a Casablanca a primavera.
Youzhny vince a Gstaad – da atpworldtour.com
TORNEO DI GSTAAD. Non so proprio come archiviare il Credit Agricole Suisse Open Gstaad 2013. Il trampolino di lancio per il “soldato” Youzhny verso traguardi più ambiziosi oppure la conferma inequivocabile del declino del “Magnifico” Federer? Sì, Roger annaspa come un giocatore qualunque in quest’estate che lo costringe al terzo capitombolo consecutivo contro carneadi del circuito. Dopo Stakhovsky a Wimbledon e Delbonis ad Amburgo tocca al poderoso tedesco Brands, 6-3 6-4, spengere sul nascere le velleità del fuoriclasse svizzero di tornare a primeggiare. Fuori il favorito ridono gli sfidanti, tra questi Youzhny, solido e concreto tanto da costruire la sua settimana vincente a spese di Mathieu, Andujar, Monaco ed Hanescu. In finale il russo trova l’olandese Robin Haase, non di primissimo livello, ma che d’estate gioca bene ed ha in saccoccia due vittorie consecutive a Kitzbuhel. L’ultimo match non ha storia, Youzhny si impone col punteggio di 6-3 6-4 e porta a casa il nono titolo in carriera.
Isner al torneo di Atlanta – da atpworldtour.com
TORNEO DI ATLANTA. Il deco-turf americano accoglie chi prepara gli Open Usa al BB&T Atlanta Open. John Isner e Kevin Anderson capeggiavano il seeding ed hanno rispettato fino in fondo il loro status di primi favoriti. Il trampoliere americano non ha certo avuto un cammino agevole per guadagnarsi la finale, lasciando per strada un set al debutto con Christian Harrison, arrampicandosi in due tie-break contro il “vecchio” James Blake, imponendosi 7-6 al terzo con Hewitt, lottatore indomabile. Il sudafricano è poco più basso, si fa per dire, 2metri 03centimetri, e pure lui ha dovuto sudare per giungere all’ultima sfida liquidando in tre set Ebden e Istomin per poi dare il meglio in semifinale con Ryan Harrison sconfitto 6-3 7-6. La finale si è giocata a cannonate di servizio ed inevitabilmente si è decisa per pochi punti. Nel primo set Isner ha salvato con coraggio le uniche palle-break che sul 4-5 valevano pure due set-point per Anderson, ha agguantato il tie-break ma ha dovuto cedere all’implacabile servizio del sudafricano che ha convertito il 95% di prime palle. Il secondo parziale è la fotocopia del primo, un paio di opportunità di break non sfruttate e nuova conclusione al tie-break dove stavolta Isner colpisce duro di risposta e trascina il match al set decisivo. Che si conclude ancora in volata dopo che Isner ha annullato altre sette palle-break e due match-point sul 5-6; il braccio di Big John non trema e dopo quasi tre ore di gioco il titolo è suo.
Per saperne di più consulta l'articolo originale su:
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake