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Umanità / "Io penso che..." / Spazio Riflessione

Creato il 17 luglio 2013 da Marianna06

 

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L’uomo dei nostri giorni o la donna, il (la) cosiddetto/a postmoderno/a come li definiscono filosofi, critici e/o tabloid,a seconda delle “letture” di cui fruiamo, è quell’ essere paragonabile all’ eterno turista. Quel gitante che brama e viaggia per ogni dove.

E non ha mai una meta precisa.

Cerca di divertirsi ,di distrarsi dalla routine e dall’angoscia quotidiana, non cerca qualcosa di specifico, non si pone affatto un obiettivo.

Ogni luogo va bene. Scatta tantissime foto che poi non avrà tempo di guardare e di mostrare agli amici.

Vive il momento, l’ emozione passeggera , che presto si dissolverà nel mare di ricordi confusi, cui ne seguiranno certamente altre e altre ancora, che si perderanno.

Non cerca insegnamenti. L’idea di affrontare un viaggio interiore lo (la) spaventa.

Il “pellegrino”, no. Lui è tutta un’altra cosa.

E io ? Io chi sono ?

Per metà viaggiatore, o meglio viaggiatrice come tutti, per l’altra metà, probabilmente “persona in cammino”.

 Ma non ho fretta di giungere alla meta.

Un passo dietro un altro passo.

Mi basta.

L’importante è la tenacia.

E, poi, mi piace vivere con gli altri e di altri .

Amo la gente. Tutta la gente.

E amo, specie, le differenze tra le genti.

Quel mosaico o puzzle che di solito chiamiamo umanità e che ai “razzisti” d’accatto fa storcere il “muso” e tappare il naso.. (m.m.)

  

  

Tanzania

  


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