di Iannozzi Giuseppe
E’ piuttosto triste ma è così: inutile negare che gli italiani sono ancora fortemente un po’ nazifascisti. Ma se è vero che l’Italia ha fatto vincere Berlusconi, per una manciata di voti, nel corso delle ultime elezioni, è anche vero che c’è un’altra Italia, quella che il Cavaliere non l’ha votato e non lo vuole.
Il paese italiano è scisso in due parti contrapposte e in perenne lotta fra loro: il 51% ha appoggiato il Cavaliere durante le ultime elezioni mentre il 49% no. Quattro anni fa Berlusconi diventò premier grazie a una manciata di voti, da qui la quasi totale non governabilità dell’Italia.
Contro Umberto Eco interviene subito il ministro Bondi, quello della Cultura ahinoi: “E’ desolante che un uomo di cultura come Umberto Eco abbia voluto stabilire un raffronto tanto provocatorio quanto offensivo per la verità e per la sensibilità di milioni di italiani, e che abbia voluto farlo in una città come Gerusalemme. Quello che a Eco, e alla cerchia di intellettuali che condividono le sue battaglie politiche all’insegna di una faziosità delirante, sfugge totalmente è che la ragione per la quale la maggioranza degli italiani accorda un consenso sempre più ampio e una fiducia incondizionata al presidente Berlusconi è proprio per difendere le ragioni della libertà e della democrazia”. Siamo in un paese che è per metà nazifascista, intollerante e razzista: è un dato di fatto, che purtroppo viene confermato ogni giorno sulle pagine di più o meno tutti i giornali attraverso la cronaca nera. Vogliamo forse negarlo?