Umberto Galimberti, Le cose dell'amore

«Che cos'è l'amore? Su l'amore sono stati scritti un'infinità di libri. Però io penso che il più importanti di tutti l'abbia scritto Platone, e in un passo di quel testo Platone dice che: gli amanti che passano così tanto tempo insieme non sanno cosa vogliono l'uno dall'altro, e non è certo per i piaceri carnali che desiderano stare sempre assieme. Evidentemente hanno cose da dire che non riescono a dire, e perciò parlano in modo enigmatico e buio. E quindi l'amore incomincia là dove c'è il collasso della ragione, e quello che antecede la ragione la dobbiamo chiamare follia. Amore abita la dimensione della follia. Sembra che gli uomini siano ancorati alla ragione, e abbiano una sorta di terrore della dimensione che fuoriesce dal mondo razionale... Quindi abbiano una scarsa dimestichezza con l'erotica, abbiano una scarsa dimestichezza con la follia. Allora intorno alle cose d'amore non è l'uomo che può essere maestro, ma, dice Socrate, una donna... E come mai bisogna ricorrere ad una donna per sapere qualcosa intorno alle cose d'amore? Perché la donna ha più familiarità con la follia di quanto non abbia familiarità l'uomo.