Faceva l’idraulico Umberto Ricchetti. Con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
“Poi ho cominciato a viaggiare – dice – e ho scoperto la trappola della sicurezza, che nasconde la nostra società. A quel punto dovevo scegliere: continuare a vivere con una rete sotto o vincere la paura, rinunciare alla sicurezza e regalarmi la possibilità di realizzare il mio sogno: “Vivere viaggiando”.
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Sì, ma perché la giocoleria? La passione è nata dopo aver seguito un corso, organizzato in occasione del Carnevale dei ragazzi di San Eraclio, nel Folignate.
“Quando – racconta – ho iniziato a lavorare giocando e viaggiando, è stata dura convincere i miei. Erano preoccupati. Pensavano che non sarei riuscito. Poi hanno capito. Ora sono più tranquilli, perché mi vedono felice. Con il mio lavoro, poi, rischio parecchio”.
Sì, perché Umberto fa il giocoliere sui trampoli. E sui trampoli salta anche con la fune. “Ma che vuole – dice- più rischio, più mi diverto!”.
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Per ora Umberto vive solo a casa. “Un giorno – sorride – mi farò una famiglia come fanno tutti. Certo, dovrò cercare una compagna che la pensi come me E che ami vivere, divertendosi”.
Tra una quindicina d’anni sarà complicato, non crede? “Perché? – mi chiede – conosco tanta gente che lo fa. Se dovessi cambiare mestiere per scelta o necessità, potrò sempre attingere dal bagaglio di esperienze, contatti, che mi sono fatto in questi anni. Le assicuro che una delle cose più importanti che deve imparare un artista di strada è l’autonomia. Un artista vero impara a cavarsela da solo”.
Solo anche nel sostenere le spese di casa? “Sì, pago – replica – con i soldi che la gente mette nel mio cappello alla fine dello spettacolo. Alcuni Comuni mi sostengono. Parlo di Caorle, Milano ed altri. Regioni come la Puglia e la Liguria hanno un regolamento preciso”.
Ma ora che vive di trampoleria acrobatica, cosa rimane dell’attività di idraulico? “Una grande passione – dichiara – per quel lavoro. Certo, fare l’artista di strada è divertente, ma molto faticoso. Ci vuole molta determinazione. Ma sono felice”.
Cosa consiglia ai giovani senza lavoro o che un lavoro ce l’hanno e sono insoddisfatti? Non tutti riescono a salire sui trampoli. “Solo una cosa – dice – di rinunciare alla trappola della sicurezza e inseguire il bianconiglio”.
Oggi, dunque, non le manca niente? Sorride ancora e confessa: “Spesso mi manca il coraggio di superare il mio ego. Sembrerà strano, è un lavoro spesso duro (si allena per 7-8 ore ogni giorno in inverno, ndr), per me è quasi una vocazione. E per questo non sento di fare alcuna rinuncia. Faccio quello che mi piace. Per il resto, tutto quello che non faccio a causa di questo lavoro? Beh, ma quelle non sono rinunce. Sono liberazioni”
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Ma qualche soldo per gli imprevisti riesce davvero a metterlo da parte o ricorre ai suoi? “Certo – afferma- guadagno quanto basta per mantenermi, pagarmi la formazione che faccio nel periodo invernale e mettere da parte qualche soldo per gli imprevisti”. E come si “consola” quando non le lasciano niente? Risponde: “Cercando di capire in cosa ho sbagliato”
Si sente un tipo tosto? “Non saprei – risponde - so che ho dovuto lavorare molto e che dovrò ancora lavorare molto su tutti gli aspetti della mia persona. Tuttavia per me è molto più tosto chi riesce a sopportare una vita nella quale non si sente felice”. umbertorosichetti.wix.com/show
Cinzia Ficco