Essere single o comunque solitari: pro e contro. Ci pensavo stamattina, senza nessun tipo di ansia sia chiaro. Ci pensavo nel tragitto in auto tra casa e l’ufficio, quel tratto di strada che per certi versi influenza almeno in parte il mood di metà della giornata. In che modo? Bhè diciamo che una buona parte dell’umore dipende dal colore del cielo.
Si è proprio lei, la cara vecchia
metereopatia. In questi ultimi giorni guardo questo cielo azzurro e mi domando se sono pronta ad abbandonarlo.
Il fatto che arrivi l’inverno è ogni anno un pensiero meno sopportabile.
Un cielo sereno è come una lattina di redbull, senza che tu faccia il minimo sforzo ti mette le ali. Altra componente: la radio. La canzoni che compaiono random possono influenzare i pensieri o portare a galla dei ricordi. Tendenzialmente in questi casi la
mattina la parola d’ordine è
energia. Stamattina sono stata fortunata e come prima traccia mi è capitato l’ultimo singolo di
Avicii e il buon umore è venuto di conseguenza. E’ pur sempre venerdì e con il weekend alle porte il party può cominciare già alle 8 di mattina, occhiali da sole e braccio alzato (tamarro al punto giusto). Piede sull’acceleratore, finestrino ancora dolcemente aperto e flusso di coscienza a palla.
Si sta bene qui, qui su questa isola che sono io. Tutto gira intorno a quello che mi va di fare, se sono stanca oppure ho voglia di fare casino, se mi va di dedicarmi del tempo o di stare in mezzo alla gente. Non ci sono scossoni, litigi, giustificazioni, attese o delusioni. Ecco sono questi i PRO di essere un’isola. Puoi vivere il tuo one girl show, puoi suonartela e cantartela e la melodia la scegli tu. Questo comporta però che chi avrà scelto di vivere con qualche preoccupazione in più, di rinunciare a qualcosa, di dedicare del tempo a qualcun altro (fosse anche a litigare con qualcn’altro), forse in qualche occasione avrà qualcosa che tu non avrai. Questo significa niente mano nella mano, significa niente sms del buongiorno o biglietto di auguri d’amore al compleanno, significa un
Natale a sbronzarsi con gli amici invece che a dirsi ti amo sotto le luci intermittenti dei festoni. Io non mi ricordo molto bene i momenti in quel “ti amo” mi è venuto fuori. Io mi ricordo quando avrei voluto tremendamente dirlo e poi me lo sono tenuto per me. Non so nemmeno quanti Natale fa fosse. Mi ricordo che eravamo sdraiati sul letto a guardare il soffitto in penombra. C’erano le luci bianche ad intermittenza lungo le pareti, quelle che mi piacciono tanto che sanno di
piccole romanticherie. E c’era
Drinkin’ in LA in sottofondo e infine io col cuore in gola. Ma poi alla fine ho scelto me, ho scelto questa isola.
LOVE
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