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“UMBRICELLUM”, un logo che identifica la fregatura di una classe politica allo sbando?

Creato il 15 aprile 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

 

Leonardo Ranieri Triulzi

Leonardo Ranieri Triulzi

di Francesco La Rosa

Ne parliamo con l’involontario (quando involontario?) e geniale autore di quello che ormai può essere considerato il logo della discordia elettorale,  Leonardo Ranieri Triulzi, neo candidato alle elezioni regionali con la lista Alternativa Riformista Umbria.

Leonardo come le è venuto in mente Umbricellum?

Ero con amici in riunione, c’era anche la Tiziana Ciprini che stava parlando della incostituzionalità del Porcellum come base di discussione della nuova legge elettorale umbra. Mi venne in mente un nome che potesse identificarsi con l’Umbria e simulasse il porcellum, e spontaneamente di accostare il piatto tipico umbro al Porcellum, e quindi Umbricellum.

Quindi per colpa sua gli umbri sono costretti a votare e mangiare umbricelli?

Se questa fosse una domanda seria, mi farebbe pensare il tempo che ho perso per mettere in contrapposizione le leggi regionali attualmente in essere, facendomi rendere conto che ogni cinque anni ogni regione crea una serie di emendamenti ad una legge già in essere per conservare la  propria gestione del potere all’interno della Regione.

La nuova legge quindi è peggiorativa rispetto a quella precedente, ci spiega perché?

Fondamentalmente perché la vecchia legge prevedeva il doppio turno, quel doppio turno che ha permesso agli elettori di mandare a casa dopo 70 anni circa la vecchia nomenclatura che gestiva il Comune di Perugia.

Mi sta dicendo che per evitare questo rischio hanno pensato bene di farsi una legge su misura con meno rischi eliminando il doppio turno?

Si assolutamente, il motivo principale è la conferma della continuità di gestione, visto che la regione Umbria è l“Azienda” più ricca del nostro territorio, mi riferisco anche alla Sanità, un grande centro di potere gestito anche  con la connivenza delle istituzioni locali compresa l’Università.

Praticamente tentativo di blindatura della casta al potere?

Ovvio, questo è il loro obiettivo, questo potere in mano a questa nomenclatura viene chiamato gestione del consenso, ma non dobbiamo dimenticare che nelle regioni del sud Italia la magistratura lo considera penalmente come voto di scambio.

C’è un’altra novità in questa legge, la possibilità di dare due preferenze distinte, una ad un uomo ed una ad una donna con obbligo di appartenenza alla stessa lista, quale è il suo pensiero?

E’ molto delicato parlare di genere, ma per me il mondo e il cielo sono divisi in due parti, maschile e femminile, quindi vedo di buon occhio la collaborazione fra i due generi.

In questa giostra impazzita delle elezioni Lei si presenta candidato con la Lista Alternativa Riformista Umbria, mi parla delle sue aspettative personali e dell’obiettivo che vi siete posti?

Alternativa Riformista pensa che alternare il potere è fondamentale per una giusta gestione della cosa pubblica, in questo senso ci viene in soccorso la Corte Costituzionale, perché pensiamo che se un gruppo politico rimane al potere per tanti anni perde nel tempo la sua capacità di rappresentare i cittadini ma diventa autoreferenziale.

Oggi  si assiste allo scontro al calor bianco fra la presidente uscente Catiuscia Marini ed il suo competitor più accreditato Claudio Ricci, voi come vi collocate?

Innanzitutto siamo una lista civica, non siamo legati a nessun partito, per alcuni aspetti siamo di destra per altri siamo di sinistra, il nostro pensiero va al bene comune della cittadinanza, e questi sono valori che si trovano in entrambi gli schieramenti, e noi siamo una lista autonoma fuori dalle coalizioni, e stiamo cercando una possibile collaborazione con altre liste civiche per presentarci in autonomia.

alternativa riformista
Nel vostro logo avete rappresentato una foglia di erba, può dirci il suo significato?

La Regione Umbria ha un grande pregio, quello di fare delle bellissime leggi e poi non applicarle, come quella del 2014 che autorizza l’uso terapeutico della cannabis sotto il controllo delle istituzioni mediche, noi siamo favorevoli a che questa legge venga applicata correttamente, visto il riconoscimento delle sue qualità terapeutiche.

 

 



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