1 DICEMBRE – Finito il sogno si ritorna con i piedi per terra. Non si può certamente dire che il preziosissimo pareggio conquistato a Roma lunedì scorso non sia stato esaltante, con i sardi a dir poco ardimentosi e audaci che hanno frustrato il gioco dei ben più quotati avversari e con il portiere Avramov in versione “supereroe della giornata”. Adesso però è necessario pensare all’immediato futuro, evitando di adagiarsi scelleratamente sugli allori. Oggi in Sardegna farà sbarco una squadra di sicuro più pericolosa della compagine giallorossa. Sì, perché se contro i “mostri sacri” della massima serie il Cagliari ha sempre tirato fuori gli artigli e mostrato il gioco migliore, è vero che contro le squadre cadette, pochi blasoni ma tanto carattere – le cosiddette “cenerentole” – ha diverse volte arrancato con risultati certamente non eccezionali. Tanto più se questa cenerentola si chiama Sassuolo e se su questa cenerentola sono inciampate già due big del nostro campionato (chiedere alla Roma e al Napoli un parere). Sarà per via del fattore psicologico, sarà per via del fattore “vittoria obbligata”, oppure sarà per via della famosa fortuna dei principiati, ma il Cagliari da leone contro le grandi si è più volte trasformato in timido agnellino contro squadre tecnicamente inferiori, ed i tifosi più navigati non avranno dimenticato, tanto per fare un esempio, quello scialbo zero a zero del 2005 contro un Treviso neopromosso dalla giustizia sportiva e costruito in fretta e furia per la Serie A.
Il Sassuolo è la sorpresa di questo campionato. Approdati nella terra dei grandi il 18 maggio scorso con una vittoria sul Livorno, i neroverdi sono partiti con il piede peggiore, collezionando quattro sconfitte consecutive, tra cui due piuttosto pesanti contro Livorno e Inter, e dando l’impressione che il loro entusiasmo fosse solo un fuoco di paglia. Tuttavia, qualcosa è cambiato, nel giro di poco tempo il giovane tecnico Eusebio Di Francesco ha costruito, grazie a un modulo di gioco più maturo, una corazzata in grado di fare paura a chiunque, dando ai suoi uomini la grinta che sembrava perduta.
Cagliari – Sassuolo è una sfida assolutamente inedita, la prima volta per queste due squadre che in fondo in fondo non hanno poi una mentalità così tanto dissimile, dato che entrambe hanno avuto la stessa forma mentis e uno stesso maestro. Il buon vecchio Massimiliano Allegri infatti è partito proprio da Sassuolo, da quella vittoria che è valsa la promozione in Serie B contro il Manfredonia (2007/2008), e che ha stuzzicato l’interesse di Massimo Cellino convincendolo ad affidargli la guida del Cagliari nella stagione successiva.
Due saranno gli ex in campo domenica pomeriggio ed entrambi nelle fila emiliane: Paolo Bianco e Simone Missiroli (non tra i titolari). Il primo ha lasciato un ottimo ricordo ai tifosi, memori delle sue 91 presenze in tre stagioni (dal 2006 al 2009) e dei suoi 4 gol; il secondo, arrivato nel gennaio 2011, non ha avuto invece grandi occasioni per mettersi in luce e le sue 16 presenze in sei mesi di prestito non gli hanno fruttato alcun gol.
Salvo imprevisti dell’ultim’ora, Di Francesco al S.Elia confermerà il solito 3- 5- 2, anche se dovrà fare a meno dello squalificato Floro Flores, affidando l’attacco ai gioiellini Berardi e Zaza.
Lopez invece risponderà con la consueta formazione,anche se dovrà far fronte all’assenza di Pinilla, confermando Avramov al posto di Agazzi, ormai in partenza, e chiamando gli attaccanti Sau e Ibarbo a quella che sembra essere un’altra difficile impresa.
Gianmarco Cossu
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