Magazine Cinema
Umimachi diary (海街diary, Our Little Sister). Regia, sceneggiatura e montaggio: Kore-eda Hirokazu. Fotografia: Takimoto Mikiya. Musica: Kanno Yōko. Scenografia: Mitsumatsu Keiko. Produttore: Matsuzaki Kaoru, Taguchi Hijiri. Personaggi e interpreti: Ayase Haruka (Sachi), Nagasawa Masami (Yoshino), Kaho (Chika), Hirose Suzu (Suzu) Ootake Shinobu, Kiki Kirin, Kase Ryō, Fubuki Jun, Lily Franky. Distribuzione: Kaga Corporation. Durata: 128’. World Premiere: 14 maggio 2015 - Cannes Film Festival. Uscita in Giappone: 13 giugno 2015.
Links: Trailer - Nick Roddick (Sight&Sound)Punteggio ★★★★1/2 (4,5/5)
Tre sorelle, Sachi, Yoshino e Chika – vivono insieme in una grande casa nella città di Kamakura. Quando il padre (che si è allontanato dalla famiglia anni prima) muore, vanno insieme al suo funerale e incontrano la sorellastra adolescente e timida, Suzu, con cui instaurano subito un legame profondo. La invitano a trasferirsi da loro per sempre, dando così inizio per tutte ad una nuova vita.
Inizia e finisce con un funerale il nuovo film di Kore-eda Hirokazu, Umimachi Diary, che sorprende per la profonda pace che si respira in ogni inquadratura, per l’equilibrio che nulla e nessuno riesce mai a spezzare, neppure le incomprensioni o le separazioni. Si potrebbe parlare di malinconica felicità, grazie allo sguardo dolce di un regista che mette da parte per una volta le tensioni e filma la realtà nel suo svolgersi. Tre generazioni raccontate restando legati alle piccole cose di un presente instabile, ma pieno di regali. La vita che prende forma sullo schermo con la semplicità disarmante del vivere.
Umimachi Diary (Our Little Sister recita il titolo internazionale) è tratto dal manga di Yoshida Akimi e ricorda Piccole donne di cui conserva il modo comune di raccontare una famiglia atipica e sbilanciata, che gioca lungo la linea temporale del passato-presente-futuro con tutte le carte possibili dell’ottimismo. Siamo, dunque, nel territorio da sempre analizzato dal regista giapponese: la famiglia e le sue disfunzioni, qui straordinariamente rappresentate attraverso i ripetitivi momenti conviviali che uniscono le quattro protagoniste e tutti i personaggi che ruotano loro intorno. Un diario, appunto, proprio come recita il titolo, scritto attraverso gli stratagemmi semplici della ripetizione e del resoconto piano di avvenimenti senza importanza. Perché non è lo straordinario che crea il film, ma l’ordinario, il procedere semplice della vita di tutti i giorni. Storia lieve di sole donne, che non inizia e non finisce, semplicemente accade, come se la macchina da presa avesse incrociato quest’avventura per il tempo necessario a farci entrare in un microcosmo quasi magico, che non conosce impennate drammatiche.
Il compito di dettare il ritmo narrativo e visualizzare il gioco della memoria è affidato da Kore-eda ai sapori della cucina. Episodi e persone care vengono ricordate attraverso una ricetta o il profumo di un liquore: modo antico di rappresentare il tempo, che si riempie di una dolce nostalgia. Tesori di famiglia, verrebbe da dire, che generano parole, sorrisi, riflessioni, omaggi (e alcuni di essi stanno chiusi in ripostigli segreti sotto il pavimento). Ai cibi si affidano i ricordi e, grazie ad essi si rafforzano o si creano i legami. Eppure l’attenzione di Kore-eda è completamente dedicata al presente. Come si rinnova il presente ad ogni istante? Quali tracce restano nell’istante successivo? Le risposte sono molte, ma tutte visibili e concrete, eppure impalpabili e difficilmente spiegabili. Perché l’abilità più grande del regista di Soshite, chichi ni naru (Tale padre, tale figlio, 2013) sta nella leggerezza con cui la vita sa essere misteriosa e facile al tempo stesso. [Grazia Paganelli]
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Novità librarie di luglio: alcune uscite da tenere sott'occhio
Luglio è alle porte, e le case editrici diradano le pubblicazioni concentrandosi soprattutto su libri "da spiaggia": gialli e thriller, naturalmente, ma non... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Storytelling – L’orgoglio di Pablo
di Fabio CampocciaCapitolo I Benvenuti al centro di riabilitazione antigender! Benvenuti a voi che avete finalmente deciso di dire “BASTA”, di prendervi cura... Leggere il seguito
Da Abattoir
ATTUALITÀ, CULTURA -
Un’opera d’arte al mese #8 – L’unione della terra con l’acqua
Ciao a tutti! Eccoci qui con un nuovo appuntamento della rubrica Un’opera d’arte al mese (visto che se mi impegno riesco a non far scadere il mese? XD). Leggere il seguito
Da Ilariagoffredo
CULTURA -
Recensione : Le stanze dello Scirocco di Cristina Cassar Scalia
Prezzo: € 19,90E-book: € 9,99Pagine: 456Editore: Sperling KupferGenere: NarrativaÈ il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
SHADOWHUNTERS: CITTA’ DI VETRO – Recensione dei Lettori Estinti
Shadowhunters – Città di Vetro è il terzo volume della saga fantasy Shadowhunters pubblicato in Italia nel settembre del 2009. Leggere il seguito
Da Blog Dei Lettori Estinti
CULTURA, LIBRI -
Le vergini suicide
di Jeffrey EugenidesTitolo: Le vergini suicide Titolo originale: The Virgin Suicides Autore: Jeffrey Eugenides (Wikipedia) Nazione: USA Anno prima pubblicazione... Leggere il seguito
Da Phoebes
CULTURA, LIBRI