Non esiste appassionato di letteratura che possa trascurare questo triste evento: la morte di Andrea Zanzotto. La scomparsa di un poeta originale come Zanzotto significa la perdita di un modo di vedere il mondo. Nessuno riuscirà più a dirci ciò che lui ci suggeriva, quella capacità di esplorare e sperimentare il linguaggio e quindi l'uomo. Per noi veneti significa ancora di più. Zanzotto era la testimonianza viva di una letteratura veneta di grande respiro, di quella cultura di cui andar fieri che si contrastava quella pseudocultura che molti sventolano per fare del campanilismo. La cultura veneta, quella davvero veneta, è quella di Zanzotto, del suo Petél, dei suoi linguaggi che ci riportano alla lingua materna, dell'infanzia, dei sentimenti più profondi. E poi mille altre invenzioni che rimangono sulla carta, ma che rimarranno vivi in noi per ricordarci chi siamo. Una guida, anche ora che se n'è andato. Chi scrive si eterna nella propria opera. Ed è un bene per tutti noi!
Magazine Cultura
Non esiste appassionato di letteratura che possa trascurare questo triste evento: la morte di Andrea Zanzotto. La scomparsa di un poeta originale come Zanzotto significa la perdita di un modo di vedere il mondo. Nessuno riuscirà più a dirci ciò che lui ci suggeriva, quella capacità di esplorare e sperimentare il linguaggio e quindi l'uomo. Per noi veneti significa ancora di più. Zanzotto era la testimonianza viva di una letteratura veneta di grande respiro, di quella cultura di cui andar fieri che si contrastava quella pseudocultura che molti sventolano per fare del campanilismo. La cultura veneta, quella davvero veneta, è quella di Zanzotto, del suo Petél, dei suoi linguaggi che ci riportano alla lingua materna, dell'infanzia, dei sentimenti più profondi. E poi mille altre invenzioni che rimangono sulla carta, ma che rimarranno vivi in noi per ricordarci chi siamo. Una guida, anche ora che se n'è andato. Chi scrive si eterna nella propria opera. Ed è un bene per tutti noi!
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