Magazine Racconti

Un aiuto inaspettato

Da Ata
Due giorni.Ancora due giorni prima dell'esame.Ata fa un sospiro carico d'ansia.Ha cercato, con tutte le sue forze, di concentrarsi e macinare le pagine, ma il programma non l'ha ancora finito.Il pianto di Nà la raggiunge dal piano di sotto.Sente sua cognata che cerca di farla calmare.Intona una canzoncina senza risultati.Aziona la musichetta di un giocattolo, ma la bambina continua a piangere inesorabilmente.Infine, sente le bacchette che picchiano forte il tamburo della batteria di Lò.Ata si mette le mani nei capelli.Nà strilla sempre più forte e  inizia a strillare anche Sà, che tenta di zittirla suonando i piatti.Si tappa le orecchie infastidita.Che inferno!Alza lo sguardo, si fissa allo specchio appeso al muro sopra alla sua scrivania.Capelli arruffati, viso pallido, occhiaie.'Certo che se venisse ora il principe azzurro...'Fa un sorrisetto divertito.Toc! Toc!"Avanti!" Risponde automaticamente con ancora il sorriso negli occhi."Permesso?"Lei si volta e... salta sulla sedia inorridita."Filippo!"Il suo amico entra nella sua piccola camera riempendola con la sua presenza."Che ci fai ancora in pigiama?"Ata  si stringe il colletto imbarazzata."E tu c-che ci fai qui?"Filippo si scioglie in un largo sorriso."Ho saputo che hai bisogno di una mano per l'esame e... sono venuto!"Ata lo fissa inebetita.Le sembra di vederlo con la piuma in testa e il mantello..."Vestiti, che andiamo in un posto tranquillo a studiare!"Il tono di voce è gentile, ma autoritario.Lei si scuote all'improvviso."Ehm... sì, ma tu vai in cucina da mia madre e aspettami lì!"Lui sorride malizioso."Ok".Esce dalla stanza e chiude la porta.Ata balza in piedi, afferra dei vestiti al volo e corre in bagno.'Accidenti! - pensa agitata. - Mai una volta che fossi pronta. Mai!'Prende il dentifricio, svita il tappo e lo spalma sullo spazzolino.'Mica come Biancaneve, che, è vero, era mezza morta e chiusa in una bara di cristallo, ma era anche bellissima nel suo vestito a palla '.Strofina con foga lo spazzolino sui denti.'Io, invece, faccio più schifo del ranocchio! 'Dopo quindici minuti lo raggiunge in cucina.Ha cercato di fare in fretta, ma sa che ci sarebbero volute ore per rendersi presentabile.Filippo sta parlando amabilmente con sua madre.Che strano effetto le fa!Da una parte le sembra una scena surreale, dall'altra, invece, le sembra la cosa più normale del mondo.Lui si alza."Andiamo?"Lei annuisce in silenzio, ancora stranita.L'amico saluta sua madre e le si affianca allegro."Dove andiamo?" Domanda curiosa mentre scendono le scale.Filippo ridacchia divertito."Vedrai".Continua...

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines