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Un albero azzurro fra gli alberi verdi

Da Darioanelli @dalmessico

Un albero azzurro fra gli alberi verdi Se mi chiedete cosa amo dell'università dove lavoro, rispondo senza esitare: il giardino perché mi lega a ciò che ero stato in passato: un giardiniere (laureato in scienze forestali).
Il giardino è opera dell'ingegno umano, senza giardiniere non c'è giardino, dicono i saggi. E i giardini, se ben progettati e tenuti, regalano idee e tranquillità spirituale.
Passo varie ore alla settimana passeggiando fra cactus, aberi di mezquite, pirules e acacie. Delle volte passeggio in cerca di ispirazione altre volte, semplicemente, per spostarmi da un'aula e l'altra. Ogni mattina un esercito di giardinieri è impegnato a tagliare l'erba, potare, raccogliere le foglie.
Il giardino mette di buon umore. Ricordo l'università di Padova, grigia ed austera e la tensione quasi palpabile che mi avvolgeva quando entravo in classe. Qui tutto pare più tranquillo, nemmeno gli esami paiono tremendi con trecento giorni di cielo sereno all'anno.
Il semestre passato avevo un buco di tre ore fra le lezioni del mattino e quelle del pomeriggio. Così facevo un po' di palestra, andavo a mangiare e poi cercavo un albero propizio e facevo una siesta di mezz'ora. Dormivo come un angelo e, a volte, avevo paura di russare e che una elegante studentessa potesse sentire la mia sgradevole ronfata.
In questi giorni, nel giardino dell'università ho assistito a qualcosa di straordinario; la fioritura della Jaracaranda che rende la chioma di questi alberi completamente azzurra-violetta.
L'effetto della Jacaranda in fiore è quello di imbattersi in un albero extraterrestre, di essere finito in un mondo fantastico.
Così ti fermi a guardare l'albero, ad osservarlo in ogni sua parte. E' qualcosa che sfugge all'ordinario, al concetto di: “gli alberi sono verdi”.
Alla fine ti allontani con la segreta speranza di diventare anche tu un giorno, un uomo azzurro fra gli uomini verdi; all'apparenza sembra così facile, alla portata di tutti.

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