Come fa un albero a sopravvivere in mezzo all’asfalto, con la luce dei lampioni di notte, quella intermittente del sole di giorno? Nel porto antico di Genova, tra i pilastri della sopraelevata, un fico resta lì da anni. Quando ero piccola e andavo lì a giocare stavo seduta sul muretto che lo circonda, cercando un po’ d’ombra. Adesso è sempre lì, spoglio d’inverno, verde d’estate. Di fronte, le palme incastrate tra le pietre e il mare, l’acqua ferma e grigia del porto turistico. Dietro, le case, palazzo San Giorgio, la rete dei vicoli pronta ad aprirsi e chiudersi ai passanti. Le auto corrono sulla strada a pochi metri dagli ultimi rami, sospese su quella striscia di asfalto che taglia l’aria. Sotto si cammina indifferenti. E l’albero resta a guardare.