Mentre quella delle cugine canadesi, autrici di This One Summer, era un' estate acquatica, questa narrata da Giulia Sagramola è collinare e boschiva. È un' estate secca e incendiaria; il bosco brucia e alza un fumo denso che si mescola al fumo dell'erba delle canne. È un' estate di passaggio per la giovane protagonista che si avvia a raggiungere la maturità. Intanto c'è la patente da prendere, l'esame di guida, uno spartiacque importante che consente di mettersi sulla propria strada. Lasciare il gruppo e andare con la sorella più piccola a fare un tuffo nell'acqua gelida del laghetto.
Il distacco dal gruppo avviene anche per via di Flaubert, autore che può effettivamente portare lontano. È Madame Bovary il romanzo a cui la giovane protagonista si appassiona. Quando Flaubert entra in scena il lettore può pensare che si tratti di una lettura obbligata, di quelle prescritte dagli insegnanti, letture che la maggior parte degli studenti evita, cavandosela con una scheda scaricata da Internet. Per la giovane protagonista è un'occasione di crescita, la lettura dei grandi romanzi è un' esperienza decisiva nella bildung. Viene poi il passaggio del sentimento, dell'amore, del sesso.
C'è una bella amicizia con un ragazzo che si carica di altri significati, quasi di progetti in comune, oltre che di baci e carezze. Ma il ragazzo sceglierà di frequentare un anno in Australia, come capita a molti, mentre la nostra protagonista resta e chiuderà la sua esperienza di liceale nella sua classe. È l'estate delle scelte, del cambiamento, un'estate raccontata con maestria, un tempo che trasforma una adolescente in giovane donna. Anche i capelli cambiano, come le posture del corpo. Il disegno lo ingentilisce. Bellissimo il finale: una bambina nell'abitacolo di una macchina fa le linguacce, gioca con la Barbie e una macchinina, poi sorride e saluta la nostra protagonista alla guida con accanto la sorella più piccola. Tre età, tanti passaggi per diventare grandi. Musica dei Cure.
Grazia Gotti