Un altro anno è passato... un altro Loy Krathong a Bangkok...

Creato il 07 novembre 2014 da Italianoabangkok @BeingAndrea

Un altro anno è passato… un altro Loy Krathong a Bangkok…


Venditori di kratong fatti con mollica di pane, ottimo cibo per i pesci del fiume

L’inesorabile trascorrere del tempo qui in Thailandia è per me scandito dalla celebrazione del Loy Krathong.

Questa sorta di “TTT” -Thanksgiving Tailandese senza Tacchino come oramai mi piace definirlo visto che in sintesi si prega e ringrazia per le cose positive e si allontanano quelle brutte accadute durante l’anno che si conclude - viene celebrato in una data diversa ogni anno in base al calendario lunare. Dovrò pertanto aspettare il 25 novembre del 2015 per rivivere la magia di ieri sera!

La notte di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare è oramai per me un appuntamento inevitabile con la luna, l’acqua e il fuoco!

Complice 2 malati in famiglia - io convalescente dopo l’intervento e la piccola Mint con il braccio al collo per una caduta dalla bicicletta - ancora una volta abbiamo avuto una buona scusa per celebrare il Loy Krathong in un posto diverso dagli altri anni.

Andare sulle sponde del Chao Phraya, luogo da molti considerato ideale qui a Bangkok per celebrare il Loy Krathong, significa fare a gara fra la folla, ritrovarsi accalcati nei mezzi di trasporto o litigare per un taxi o un tuk tuk. Indubbiamente lo spettacolo delle piccole imbarcazioni decorate dai fiori che vengono trasportate dalla corrente del fiume (i Kratong - กระทง), dei fuochi d’artificio e delle piccole mongolfiere (i Khom Loy - โคมลอย) che i pochi tenaci si ostinano a far volare nei cieli della capitale nonostante il divieto, forniscono uno spettacolo unico nel suo genere.

Per me ancora oggi il posto migliore a Bangkok per partecipare al Festival del Loy Kratong è a Wat Saket (Montagna d’Oro) alla periferia di China Town. L’anno scorso è stato proprio qui che abbiamo realizzato quanto sia importante non perdere le tradizioni ma imparare a rispettare l’ambiente: assicurasi che il proprio Kratong sia biodegradabile al 100% è importante se si calcola la quantità di materiale che viene abbandonato nei corsi d’acqua della Thailandia (ma anche in Cambogia e in alcune parti di Laos e Birmani si festeggia la “Madre Acqua”). Ma anche a Wat Saket troppa gente per 2 poveri ammalati.

Eccoci così arrivare ad un compromesso che alla fine dei conti si è rivelato un’ottima scelta: il Parco Lumphini a poca distanza da Silom!


I nostri Kratong - กระทง

Tanta gente davvero anche in questo che può essere considerato il Central Park di Bangkok.

Noi cinque, silenziosamente abbiamo cercato un angolo appartato di uno dei laghetti del parco. Sempre silenziosamente abbiamo acceso gli incensi destinati ad accompagnare verso l’altro le nostre preghiere e abbiamo aspettato che nell’aria si respirasse il loro profumo. Abbiamo acceso la candela e ci siamo avvicinati all’acqua.

Mint era al settimo cielo - per la prima volta “grazie” al suo braccio rotto ha avuto la possibilità di celebrare il Loy Krathong a Bangkok con i suoi genitori.

Scattata la foto di rito - siamo pur sempre in Asia, non dimentichiamoci che ogni scusa è buona per fare una fotografia - abbiamo adagiato il nostro vascello fatto di pane nell’acqua e lo abbiamo accompagnato con lo sguardo mentre si allontanava. Io speravo che uno dei pesci del laghetto se lo trascinasse lontano e lo facesse poi scomparire ma in realtà è stato meno romantico il suo disfacimento in acqua.

Non so quanti tailandesi abbiano scelto Lumphini Park per lasciare il loro kratong ma è stato bello passeggiare per il parco e vedere i bambini tenere per mano i genitori e coppie di giovani studenti sedere sul prato mentre si scambiavano promesse di amore eterno e vita insieme per sempre

Una nota triste del trascorrere il Loy Krathong a Lumphini è che trattandosi di bacini d’acqua artificiali senza uno sbocco, nei punti in cui converge la corrente si ha il chiara l’idea dell’impatto che possiamo avere sull’ambiente.

saremo di nuovo a Chian Mai

La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.
Agostino d’Ippona


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