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Un altro giro, sciamano, di Lucian Dan Teodorovici (aìsara)

Creato il 19 gennaio 2012 da Angeloricci @angeloricci
Un altro giro, sciamano, di Lucian Dan Teodorovici (aìsara)C’è un senso nel legame che unisce un uomo e una donna? E’ qualcosa di unico,di speciale o, semplicemente, uno dei casi della vita? E, soprattutto, di quale vita?
I luoghi che fanno da sfondo a una storia, a un romanzo, possono diventare la storia stessa? Possono confondersi con la trama sino alla creazione di un unicum che vive di vita propria?
È proprio dalla fusione di questi elementi che Un altro giro, sciamano si trasforma in un reportage che unisce e fonde pubblico e privato, sentimenti e luoghi.
Come in un film di Corso Salani, dove i piani narrativi e creativi si saldano per mezzo della fusione tra documentario e narrazione, tra finzione e verità, così Lucian Dan Teodorovici crea, inventa, racconta, combina tra loro piani temporali e personaggi.
I dialoghi sono sempre sommessi, anche nei momenti più drammatici, quasi a rappresentare, per mezzo della parola, la rassegnazione e, forse, anche la rinuncia. Ma la rassegnazione e la rinuncia dei personaggi di Lucian DanTeodorovici non rappresentano la loro abdicazione alla vita, bensì l’unico modo che hanno per adattarsi alla sua complessità.
Ecco dove entra in gioco l’altro elemento fondamentale di questo romanzo: il luogo. Un est Europa il cui significato ci sfugge, almeno da quando il crollo della cortina di ferro ci ha tolto blindate certezze per far posto ai tanti luoghi comuni dell’emigrazione/immigrazione.
E questo romanzo contribuisce in modo fondamentale a farci comprendere una realtà che non conosciamo (non vogliamo, forse, conoscere). Un est Europa intriso ancora di tradizioni, forse arcaiche, che hanno attraversato il quarantennio comunista e ora fanno i conti (ormai da un quarto di secolo) con un capitalismo selvaggio e di plastica.
E’ questo lo sfondo dove si confrontano i personaggi di questo romanzo. Uomini e donne che cercano di parlarsi, di accostarsi, di desiderarsi.
Non c’è poesia in questo amore, non ci sono sdolcinati sentimenti, non ci sono confronti bergmaniani. Non c’è niente di tutto questo. E non c’è perché, per fortuna, i personaggi di questa storia sono persone vere sullo sfondo di un paese vero.
Un libro.
Un altro giro, sciamano, di Lucian Dan Teodorovici (aìsara).

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