Purtroppo, questa consapevolezza l'ho maturata negli anni. Per cui ho letto Poe (che però rileggerei), ho visto L'esorcista e mi sono anche cimentata con Hitchcock. Di questo famosissimo regista ho visto ben due suoi film: uno- La donna che visse due volte- addirittura sul grand schermo, in non mi ricordo più che rassegna cinematografica. Siccome non mi aveva spaventato poi tanto, ho visto Uccelli. E sospetto che è stato allora che ho iniziato a sviluppare una certa consapevolezza dei miei limiti.
Psycho però no, mi sono sempre rifiutata di vederlo. Mi bastava la fin troppo famosa scena della doccia per sapere che mi avrebbe inquietato troppo e troppo a lungo.
Tutta questa luuunga premessa per dirvi che io di guardare un film che si chiama Hitchcock non avevo proprio nessunissima intenzione
Io volevo giusto vedere com'erano truccate e vestite Helen Mirren e Scarlett Johansson, capire come avessero mai reso Hoplkins somigliante al maestro del giallo e poi cambiare canale.
Solo che mi sono trovata davanti a un film che non parlava di sbudellamenti e terrore, non costruiva suspence tremende e non insinuava orrori nell'ombra. Mi sono trovata davanti alla storia di un uomo dalla mente brillante, arrogante e allo stesso tempo buffo e insicuro, e di una donna, sua moglie, forse ancora più brillante di lui, più dimessa ma molto più consapevole del suo lavoro. E sono rimasta ben volentieri ad assistere al racconto del loro amore e del loro rapporto, fino al trionfo finale.
Certo, se avessi mai visto la locandina prima, con quel suo bel claim, magari avrei potuto intuirlo anche da sola. Invece l'ho scoperto così. Ma non è stata per niente una cattiva scoperta. E la Mirren e Hopkins sono così bravi, ma così bravi che riescono, per luce riflessa, a rendere accettabile pure quel pesce lesso della Johansson!