Mi sono incontrato con un amico al nuovo negozio di libri in centro città, che ha aperto da solo un mese. La struttura si trova al centro di una zona con molti bar e il proprietario ha deciso che il quartiere potrebbe usufruire di un posto in cui le persone si riuniscano e parlino senza bisogno di bere alcolici e ascoltare musica ad alto volume. Dopo esserci accomodati abbiamo chiesto alla cameriera un caffè. Lei ci ha ringraziati per l'ordine e immediatamente si è voltata ed è uscita dalla porta principale. Il mio amico mi ha spiegato che il proprietario della libreria non ha ottenuto una licenza per vendere caffè. Ha provato a comprare una macchina del caffè e darlo gratis, pensando che questo avrebbe aumentato le vendite di libri. Comunque, dare caffè gratis è altrettanto illegale. Quindi il proprietario ha dovuto trovare un accordo con il bar dall'altro lato della strada, dove forniscono il caffè e la cameriera trascorre tutto il giorno a fare la spola tra il bar e il negozio di libri. Il mio amico mi ha anche spiegato che i libri non potevano essere acquistati, in quanto in Grecia dopo le sei di sera è proibito vendere libri. Mi trovavo in un negozio di libri/caffè che non poteva né vendere libri né fare caffè.Curiosamente nel paese in cui vivo ho avuto modo di assistere a una situazione simile, in una pasticceria che per diverse settimane non ha potuto servire caffè. Questo tipo di esempio mostra il nodo gordiano della società greca e purtroppo anche della nostra, che ha portato i primi a distruggere completamente la base della propria prosperità e che sta portando noi a fare lo stesso, annichilendo qualsiasi velleità imprenditoriale. La cultura della corruzione, che ormai si è estesa a qualsiasi minima opportunità di intascare un pedaggio per qualsiasi tipo di transazione, che siano caffè, libri o pasticcini, ha generato dei regolamenti labirintici.
L'aneddoto che segue è tratto da un articolo di Tyler Cowen per Marginal Revolution.