Il tema di questa puntata, sabato 7 gennaio, è PIANETA. Io, girandovi intorno come un satellite, rispondo alla domandina "cosa significa per voi un altro pianeta?" dicendovi che un altro pianeta in fondo non è che un posto a noi sconosciuto, lontano oppure vicino, un'altra cultura, una nuova lingua... e guarda un po', tutto questo mi fa pensare a colui che è IL GRANDE VIAGGIATORE per eccellenza: Marco Polo. E, guarda un po' numero 2, proprio l'8 gennaio 1324 il nostro amico partì per l'ultimo viaggio.
Onore e Gloria a Marco! Io non potevo non pensarci... visto che sto con il cuore a Venezia! E mi raccomando amici di Siamo In Onda: ascoltateci anche il 21 gennaio perchè la mia "storia" parlerà proprio di lui...
Per viaggiare lontano, rileggetevi il suo IL MILIONE, nell'edizione Mondadori, curata da Maria Bellonci, e sempre della stessa ottima autrice c'è anche "Marco Polo - la biografia". Libri bellissimi, per scoprire altri pianeti che, in fondo, non sono poi così lontani.
Marco Polo nasce a Venezia il 15 settembre 1254 da una famiglia di mercanti. Il padre Nicolò e suo zio Matteo avevano già compiuto un lungo viaggio a scopo commerciale tra il 1260 e il 1269 nell'Asia centrale fino alla città di Bukhara.
In quel luogo, lontano più di 5000 chilometri da Venezia, vi erano rimasti tre anni. Alcuni dignitari al servizio del Gran Khan, Kublai , Imperatore del Catai (Cina) li contattarono, invitandoli ad incontrare il proprio signore.
I fratelli Polo partirono, passando per la Persia (attuale Iran), attraversando poi tutta la Cina fino ad arrivare a Pechino, dove incontrarono infine il Gran Khan. Kublai era il nipote di Gengis Khan, ma di sicuro era meno feroce.
Aperto e sensibile alla forza della religione, chiese ai due fratelli di ripartire per l’Italia e recare una lettera al Papa, dove richiedeva l’invio di cento monaci per convertire i Mongoli al Cristianesimo. I due fratelli rientrarono alla loro città natale dopo lungo viaggio, ma le richieste del Gran Khan non furono ascoltate dal Papa, Gregorio X.
I fratelli Polo decisero quindi di intraprendere un altro viaggio verso la Cina, accompagnati da Marco, il figlio di Nicolò, che all'epoca aveva soltanto 17 anni. Partirono nel novembre del 1271 e Marco Polo non immaginò certo che il suo viaggio sarebbe durato ben 24 anni. Di avventure e pericoli i tre veneziani ne dovettero affrontare molti: ci misero essi trenta mesi per arrivare in Cina, percorrendo per alcuni tratti la Via della Seta. Marco Polo sbarcò a S. Giovanni d'Acri, quindi proseguì per la Persia, poi per gli altopiani del Pamir, il Turkmenistan, il Deserto di Gobi e fu infine a Cambaluc, l'antica Pechino, dove venne accolto con tutti gli onori da Kublai in persona.
Il Gran Khan ebbe in simpatia Marco Polo e gli affidò degli incarichi speciali. Al servizio dell'imperatore per 17 anni, Marco Polo ebbe la grande opportunità di viaggiare per la Cina mentre il padre e lo zio continuavano i loro commerci. Marco Polo potè così conoscere terre lontane quali il Tibet, il Siam, la Birmania e la penisola Indocinese oltre che molte province cinesi. Imparò correttamente cinque lingue orientali. Marco chiese diverse volte il permesso di tornare a casa, ma gli fu sempre negato. L’occasione finalmente si presentò quando Kublai gli affidò un ultimo incarico: accompagnare in Persia una principessa che doveva sposarsi con il re di quel Paese. Venne approntata una flotta di quattordici navi che partì nel gennaio del 1292 dal porto di Zadon. Marco impiegò quasi due anni per arrivare a destinazione (e il futuro sposo nel frattempo era… morto!). Navigò per le coste cinesi, poi Indocina, Malesia, Sumatra e India. Marco Polo sbarcò a Ormuz e da qui raggiunse Tabriz, Trebisonda, Costantinopoli e finalmente Venezia! Era il 1295. Tanto tempo era passato… Si narra che solo la vecchia nonna di Marco li riconobbe, e infine furono festeggiati dalla famiglia e onorati per le ricchezze che avevano portato.
In nostro Marco continuò la sua attività di mercante, finché nel 1298, durante la battaglia navale di Curzola fu fatto prigioniero dai genovesi. Incarcerato per un anno, conobbe in prigione Rustichello da Pisa al quale dettò Il Milione, il libro che lo avrebbe consegnato alla storia come il più grande viaggiatore di tutti i tempi.
In questo libro Marco Polo raccontò le sue straordinarie avventure e descrisse i luoghi che aveva visitato durante il suo lungo viaggio. Naturalmente fece fatica ad essere creduto: non era facile immaginare che potesse essere esistere “la pietra che brucia” (il carbone) o “la nera acqua che prende fuoco” (il petrolio). Tuttavia, quasi due secoli dopo Cristoforo Colombo si venne ispirò a Marco Polo per intraprendere il suo viaggio verso il grande mare della Cina (l'Oceano Pacifico) viaggiando verso occidente. Tutti sappiamo che incappò nell’America, di cui si ignorava l'esistenza.
A chi gli chiese di ritrattare le sue presunte falsità, Marco Polo disse che aveva raccontato la metà di ciò aveva visto.
Marco Polo morì a Venezia l’ 8 gennaio del 1324. Alcuni storici sostengono che venne sepolto nella Chiesa di S. Lorenzo o nel convento accanto, ma non ci sono riscontri poiché la tomba di Marco Polo, anche dopo recenti sopralluoghi, non è stata ancora individuata.
La casa di Marco Polo si trova presso la Chiesa di S. Giovanni Grisostomo, a tre minuti a piedi dal Ponte di Rialto, nella stessa area dove adesso sorge il Teatro Malibran. La casa originale dei Polo fu distrutta da un incendio nel 1597. Una lapide di marmo esposta sull'edificio, lato canale, ricorda che questa casa fu di proprietà di Marco Polo e della sua famiglia.