Magazine Cinema
(1982, John Carpenter)
Se oggi il mio blog compie un anno, se ho straparlato di film, attori, registi e altri compagni di merende, se ogni volta che vedo un trailer comincio a fremere dall'entusiasmo, se ai titoli di testa gongolo dalla fretta e a quelli di coda inizio a parlare tutta fomentata, la colpa è tutta di John Carpenter.Chiariamo: il mio film preferito è sempre Shining, e il mio film del cuore è sempre La Casa.Ma tutto questo amore, questo interesse, questa fame di conoscenza e anche questo po' di snobismo cinematografico che mi porto dietro nascono perché, fin da quando ero piccolissima, La Cosa mi ossessiona.Mio padre ne parlava continuamente, alimentando la mia soggezione e la mia curiosità proibendomi di vederlo, sostenendo sempre che nessun altro film al mondo lo aveva spaventato tanto quanto questo. E la mia prima reazione, quando sono stata in grado di parlare (giorno glorioso, quello) è stata: "Ma come cavolo può far paura un film che si chiama La Cosa? Ma La Cosa, cosa, poi?".La Cosa nient'altro è che una specie di blob indefinito, brutto e mostruoso che prende possesso degli esseri viventi. Cani, persone, norvegesi. E generalmente prende possesso di uno e fa fuori gli altri. Bon, tutto qui.Certo, se dai in mano a Nostro Signore Big J una questione del genere, lui te ne tira fuori un film che fa Paura. IL film horror, quello a cui gli amanti del genere guardano con amore folle e a cui gli altri registi guardano con rassegnazione, 'tanto non potrò mai fare di meglio'. È vero, belli, mettetevi l'anima in pace. Perché quando si guarda La Cosa si entra in un vortice. Siete in un posto isolato, dove fa un freddo maledetto, costretti a mettere la vostra vita in mano ai vostri compagni. Non importa se vi piacciono, siete voi e loro, a migliaia di chilometri da casa. La fiducia è essenziale. Vi dovete coprire le spalle a vicenda, farvi compagnia, aiutarvi e difendervi l'un l'altro. Già quindi siete in una condizione di cacca, se mi è permesso dirlo. Poi niente, andate a trovare i dirimpettai norvegesi e BAM, tutti morti. Adesso cominciate ad avere un po' d'ansia, vero? Chi mai li avrà ammazzati, se lì ci siete solo voi e loro, e voi non siete stati? (Parentesi sui norvegesi. Qualcuno di voi si era effettivamente domandato cosa fosse successo loro? No, giusto? Bene, questo è tutto quello che ho da dire sul prequel.)E sarà ansia per tutto il resto del tempo, perchè si combatte contro un nemico invisibile, contro non-si-sa-bene-cosa e questo è molto, molto, destabilizzante anche se siete Kurt Russell (Donne, lo so che avreste voluto esserci voi al Polo con Kurt, invece c'era La Cosa, tutte le fortune a lei).Quello che ha reso questo film il Grande Cult che è diventato è proprio il fatto che man mano vengono a mancare tutte le sicurezze, non sai chi sarà il prossimo, giri l'angolo e non sai cosa trovi, non sai se la persona che stai guardando negli occhi è in sé o meno. Il tutto che culmina in una scena che è una delle più tese della storia del mondo: il test. Il sangue infettato dalla cosa reagisce al calore (ed ecco perché se ne sta nel villaggio di Babbo Natale) e quindi si mette alla prova il sangue di tutti. Ogni volta che iniziava la prova, mi saliva la tachicardia. Quanto deve essere spaventoso trovarsi nella stessa stanza con un essere mostruoso, e realizzare che quello stesso mostro potresti essere TU? John, con questo lavoro non solo hai regalato a milioni di persone un Capolavoro di genere, hai regalato a me una grande passione. La più bella tra le passioni, tra l'altro, perché il Cinema è infinito. Non se ne conosce mai abbastanza, non se ne vede mai abbastanza. Finito un Film come questo, non ci si sente realizzati, no. Si sente che si vorrebbe vederlo ancora, e ancora, e ancora, perché mille visioni non bastano a rendere merito al talento vero, e mille visioni non bastano a capire ogni sfumatura, ogni dettaglio, ogni piccolezza, ogni cosa che nel complesso ha reso il film grande. In un'ora e mezza di immagini hai dato una svolta alla Storia del Cinema e alla storia della Mari, perché senza il cinema horror probabilmente sarei una persona diversa, meno appassionata, meno entusiasta. E senza La Cosa io i film horror manco li avrei mai visti.E non avrei creato questo spazietto, che è l'unico al mondo dove sento di poter essere veramente io, senza maschere dovute alle convenzioni e senza celare il mio cinismo, a volte eccessivo nel 'mondo reale', e nemmeno il mio lato più smelenso. La mia cameretta compie un anno, ha avuto i suoi momenti di down e le sue grandi soddisfazioni e le voglio bene come se fosse una persona fisica. E a proposito di persone fisiche, volevo sapeste, cari cinebloggers, che siete diventati la mia principale fonte di consultazione. La vostra opinione su un film mi influenza più delle recensioni dei grandi critici, o delle riviste più famose. So chi ha più o meno i miei stessi gusti, o chi li ha diversi ma li argomenta tanto bene da essere incontestabile. Ho tantissimo da imparare da tutti e la cosa mi riempe di entusiasmo per il futuro. Perché, come dicevo prima, il Cinema è infinito, e c'è sempre da imparare.
P.S. La mia assenza prolungata da qui e dai vostri blog è dovuta al fatto che mi si è rotto il vecchio modem. Sono in attesa di quello nuovo, spero non si faccia attendere troppo. Torno presto!
P.P.S. Questo post è stato pubblicato da Erre, che ringrazio con tutto il cuore perché ci tenevo molto. Avvisa il tuo amico, quello che parte e va là vicino, che se un husky arriva di corsa a casa sua e ha dei comportamenti molto aggressivi ed è inseguito da un elicottero che cerca di sparargli, non è un buon segno.
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