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Un anno di Post Scriptum

Da Postscriptum

 

Un anno di Post Scriptum

Post Scriptum compie un anno di vita. Era infatti il 20 giugno del 2011 quando spuntava in rete la prima versione, un pò bruttina, del sito che adesso state vedendo.  All’inizio cominciammo io (Mick) e Guglielmo Pacetto con gli articoli sulla musica e sullo sport, poi piano piano si sono aggiunti sempre più elementi al nostro staff e di conseguenza si è sviluppata la colonna vertebrale del progetto che si erge sulla trasversalità della notizia e sulla sua semplicità. Nessuno di noi, componenti dello staff, ha una profonda preparazione di informatica, giusto quello che abbiamo saputo imparare passando ore e ore davanti al pc, scambiando questo con quello per vedere se era migliore e anche, perchè non dirlo, facendo dei discreti danni che ci sono serviti da punto di partenza e di continuo miglioramento per offrire e per offrirci un Post Scriptum sempre migliore.

Ognuno dei componenti dell’ingranaggio Post Scriptum ha voluto esprimere il suo parere su questi 12 (per alcuni sono di meno) mesi di post, commenti e divertimento. Ve li propongo qui di seguito.

 

[Giuseppe Causarano]Quando un giorno di fine marzo di quest’anno il mio amico Gaetano Celestre me lo propose non mi sembrava vero: scrivere di cinema sul blog Post Scriptum che era nato da qualche tempo, e di cui Gaetano mi aveva raccontato durante uno dei giorni di lezione all’Università. Si, di avere una Rubrica fatta da me, proprio io che ho sempre seguito il Cinema, collezionato centinaia di colonne sonore, guardato un numero illimitato di film. Incredibile, ho sempre avuto amici con cui parlare di calcio, di sport, di attualità, ma mai molto di Cinema, e adesso l’avrei potuto fare addirittura con i lettori di Post Scriptum, della cui redazione conoscevo già Guglielmo Pacetto e Irene Tumino. E quindi ho avuto modo di presentarmi a Michele Paolino, nostro caporedattore, il quale ha da subito apprezzato le mie idee, e dopo i primi post mi ha dato anche la possibilità di occuparmi delle altre mie passioni, il calcio e lo sport come il ciclismo e tennis, che ho sempre seguito. Insieme a Bandit600S componiamo davvero una bella formazione: il numero di lettori che ogni giorno rendono sempre più frequentato il blog ci riempie d’orgoglio. Il mio pensiero è quello di proseguire coi miei amici su questa strada, per rendere il nostro blog un luogo di condivisione con i nostri lettori delle nostre emozioni, ma anche un posto dove discutere, scoprire nuovi argomenti, trascorrere ogni giorno il tempo in modo piacevole.

[Bandit600S]  Gli sport motoristici negli ultimi anni, a causa di varie modifiche ai regolamenti per aumentare la spettacolarità delle corse, sono invece scesi di tono portando via consensi a quel pubblico non troppo appassionato, ma che piacevolmente la domenica si metteva sul divano a guardare le gare. Scrivere per Post Scriptum mi ha permesso di mettermi in relazione con quel tipo di pubblico e di trasmettergli quanto di bello, di emozionante e di puro ci sia anche in un solo singolo giro di pista (lasciando stare i disappunti per la troppa commercializzazione di alcuni eventi). Finalmente ho l’occasione di parlare di quello che accade in pista, di esprimere il mio pensiero liberamente senza tener conto di “ah questo non lo puoi scrivere, questo invece si”. Il bello del blog è proprio che il blog non è una testata giornalistica, attenzione manco un bar dove sparare cazzate, si parla sempre con cognizione di causa, ma facendo rientrare a tema tutti gli argomenti e le motivazioni che tengono incollati agli eventi motoristici le persone, ovvero la passione per il rombo di un motore, per lo stile di guida di un pilota, quello che un campione riesce a trasmettere, e non del classico gossip da box relativo a sponsor e team (attenzione però anche quello quando ci vuole ci vuole), ma del valore in pista, delle imprese che queste persone compiono ogni weekend su mezzi spinti al limite che gli fanno anche rischiare la vita! Io scrivo solo da 5 mesi per Post Scriptum, e sinceramente mi sono trovato benissimo per la libertà di pensiero che vi è all’interno, si possono scrivere articoli di parte e non, a volte i primi sono mirati a smuovere un po’ il pensiero di tutti, ricordiamoci che siamo ben propensi al confronto con il pubblico, perché la mia idea è quella di avere più in là un confronto coi miei lettori, perché il bello di parlare di una propria passione è quello anche di confrontarla col pensiero altrui, e non parlare al vento!! Quindi semplicemente grazie per la possibilità che mi è stata data, spero di riuscire nel mio proposito!

[Ire] Post Scriptum rappresenta per me un’esperienza del tutto nuova. Non avevo infatti mai scritto in un blog e, a dire la verità, non avevo mai scritto articoli, né messo su un foglio idee o pensieri di alcun tipo (se non negli “obbligatori” temi scolastici). Poi, piano piano, ho imparato i ritmi del blog. Con l’aiuto di Gaetano, del nostro C.E.O. Michele –…. e quante volte li disturbo ancora!!! – e di Guglielmo, sono riuscita ad impostare gli articoli, ad inserire video e tag, insomma, tutto ciò che è necessario. Come se si trattasse di un piccolo ritrovo, ognuno porta dentro Post Scriptum le sue passioni. Da esse poi ne scaturiscono spunti che ti aiutano a conoscere meglio chi collabora con te (oltre ai già sopraccitati, anche Salvatore-Bandit e Giuseppe). E si avviano discussioni divertenti o serie, opinioni che si confrontano. Ringrazio i nostri lettori: è una soddisfazione ricevere commenti, apprezzamenti e critiche; non credevo che un progetto costruito da “ragazzi” potesse avere così tanto seguito. Scrivere rappresenta un’opportunità di crescita culturale e personale. Rendere partecipi altre persone delle proprie riflessioni è un po’ come condividere una parte di te stessa, come se su quel foglio bianco non scrivessi soltanto io…

[Gaetano Celestre]: Da quando mi sono messo in testa di scrivere, ma soprattutto da quando qualcuno pubblica le fesserie che scrivo, in famiglia si sono convinti che riesca anche a farlo bene (Every cockroach is gorgeous to his mother, diceva il poeta). Ora, tale novità è stata colta dai miei parenti più intimi quale gaudiosa delega ad onorar della mia penna i messaggi d’auguri rivolti ad altri parenti in festose eventualità. In altre parole, si era pensato di farli scrivere a me i biglietti d’auguri. Mi sono sbilanciato, in effetti tale convinzione è durata il tempo del primo incarico. Non ricordo di cosa si trattava, forse un compleanno. Il punto è che mi misi di buona lena, per più giorni, due-tre (forse anche più!). Cercai l’ispirazione tra la spuma delle onde, il primo chiarore del mattino, la bruma e altre amene stupidaggini del genere. Provai anche – di nascosto – in rete, sapete, in quei siti dove trovi le formule già pronte. Dovrei vergognarmi? Allora provai da me a elaborare qualcosa in senso manierista: “Carissimo…” … “Carissimo”?, e perché “carissimo”, carissimo è il tempo che mi stava costando quel biglietto! Meglio solo “Caro”, ma poi in effetti “caro” suonava un po’ falso. Solo il nome andava bene, sì! “Nella ricorrenza”, na, na, sembra elogio funebre. Bisogna essere scherzosi “E così ancora non sei morto!”, ma non troppo, meglio “Cento di questi giorni”, e perché non “Mille”, non bisogna porre limitazioni, soprattutto occorre essere giovanili “Come ti butta?”, no non così tanto… sarebbe anche inutile. Furono giorni di sofferenza, avevo pensato alla fuga, persino al suicidio. No, al suicidio no, ad essere sinceri. Speravo tuttavia che i miei se ne scordassero, magari interveniva un litigio interfamiliare (latu sensu) e il tizio cui dovevo scrivere il biglietto si sarebbe dovuto annoverare tra i nemici giurati di famiglia… Niente, l’armonia regnava nel parentado. I miei tornarono a pressare e alla fine, riafferrata la penna, finalmente composi: “Auguri!”

[Guglielmo Pacetto]  Il 22 Giugno del 2011 io e Michele inserimmo i primi due post che avrebbero segnato l’inizio di un progetto nuovo, alternativo nella sua assenza di innovazione e di certo sentitissimo, quel giorno, da uno scritto celebrativo sugli Scorpions e da uno a metà tra il post d’apertura di un blog e quello di una rubrica su Wimbledon ebbe inizio un percorso, un’esperienza, un magnifico progetto che, nel tempo, ha coinvolto numerose altre persone ed ha ottenuto risultati insperati. Post Scriptum ha visto la luce con due pezzi che hanno suggerito sin da subito al lettore quale fosse il nostro intento, come e quanto avremmo voluto spaziare nei tempi, senza filtri, senza preconcetti né preclusioni, solo per il piacere di scrivere. Non starò qui a fare supercazzole ideologiche né pistolotti pseudo-intellettualoidi, dico solo che un progetto nato per permettere a due amici, che si ritrovavano dopo lungo tempo, di esprimere liberamente la propria creatività ed il proprio desiderio di scrivere, s’è trasformato in uno strumento d’informazione alternativa, non tanto nella forma, quanto nei contenuti ed ha permesso al sottoscritto di conoscere persone stupende e stimolanti, certo diverse e talora irritanti o supponenti quanto chi vi scrive adesso, ma comunque persone straordinarie che adesso mi onoro di definire buoni amici. Le soddisfazioni personali e complessiva raggiunte da questo blog vanno oltre ogni più rose aspettativa, le visite uniche continuano a crescere, le visite giornaliere complessive non si contano più, c’è chi commenta, chi condivide, chi critica e perfino chi ci fa pubblicità; insomma, è cambiato molto da quei primi post, sia nel blog sia nel modo mio e di Michele di scrivere e rapportarci ai lettori, ma una cosa è rimasta e rimarrà immutata, lo spirito genuino ed autentico dei collaboratoti, legati tra loro ed ai lettori da qualcosa che va aldilà dell’informazione, un legame difficilmente qualificabile ma che perdurerà e si rinsalderà finchè ci sarà gente come Michele, Gaetano, Irene, Bandit e Giuseppe (non me ne vogliano ma li ho messi in ordine cronologico di inizio collaborazione)a scrivere con dedizione e per passione, per se stessi e per tutti noi. Buon compleanno Post Scriptum e cento di questi giorni!

 

Torno a parlare in prima persona, e chiudo questo lunghissimo post, ringraziando i miei collaboratori per l’impegno profuso in questi mesi, per la puntualità e la perizia con cui sono intervenuti ed hanno aggiornato giornalmente le pagine del blog; volevo anche ringraziare sentitamente uno per uno (impossibile farlo!) i più di 100.000 lettori unici che ci hanno sostenuto in questo primo anno di attività.

Buon compleanno Post Scriptum

 


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