I bidoncini del trash assegnati sono 12: oltre alle conferme di programmi come “Amici”, “Domenica Cinque”, “Grande Fratello 11”, “L’Isola dei famosi 8”, “Pomeriggio Cinque” e “Uomini e donne”, ancora una volta non adatti alla programmazione in fascia protetta e tristi spettacoli di volgarità, esibizionismo e liti, sono stati giudicati programmi di scarsa qualità per i messaggi veicolati e la presenza di elementi problematici per la visione dei bambini “The call”, “Chi ha incastrato Peter Pan”, “My name is Earl”, “Top Secret”, “Trasformat” e “Wild – Oltrenatura”. Negativo il giudizio anche per “La Ladra”, “I Cesaroni 4”, “Terra ribelle” e “Il peccato e la vergogna”.
Le conchiglie, invece, simbolo di una televisione che sa coniugare la qualità del prodotto ed esigenze di share senza scadere in volgarità, sono 23: si confermano in questa edizione “Ballando con le stelle” e “Chi vuol essere milionario?”, “GT Ragazzi”, “La Melevisione” e “S.O.S Tata”. Tante le new entry, a dimostrazione del fatto che una televisione qualitativamente migliore è possibile: da “Zelig” a “Hanna Montana”, passando per “Mezzogiorno in Famiglia” e “Mukkopallino”, fino ad arrivare alle miniserie e serie tv “Atelier Fontana”, “Un passo dal cielo” e “Sotto il cielo di Roma”, al film tv “La storia di Laura” e al talk show “Tv talk”. Premiati con il riconoscimento più alto anche numerosi cartoons: da “6 in cammino”, “Baby Looney Tunes”, “Barbapapà” e “Caillou”, fino a “Pingu”, gli intramontabili “Puffi” e “Scooby-Doo”, passando per “Geronimo Stilton” e “Ondino”. Apprezzate, inoltre, fiction di successo come “Il Commissario Manara” e “La nuova Squadra Spaccanapoli”, “Criminal Minds 5” e “Ho sposato uno sbirro 2”, “Le indagini di Padre Castell” e “La leggenda del bandito e del campione”.
“Il Moige chiede una normativa più stringente a fronte a una televisione sempre più mediocre. D’altra parte, oggi, violare il Codice di tutela tv e minori non arreca alcun danno, perché le multe che vengono essere comminate alle produzioni televisive sono irrisorie” – ha aggiunto Elisabetta Scala. “ L’unica soluzione possibile per porre fine a questa indecenza in tv è che da parte di tutti, spettatori e soprattutto inserzionisti, ci sia un no deciso a sponsorizzare programmi di bassa qualità. In questo, sarebbe opportuno seguire il buon esempio del gruppo Barilla. Crediamo nel valore educativo e sociale dei media e della tv in modo particolare, che plasma comportamenti e criteri, per questo riteniamo che chi fa televisione abbia una grande responsabilità sociale di cui deve essere consapevole”.
(fonte Genitori.it)