Cioè, dopo essere
risalito di livello, passando da un “voglio far carriera” per
arrivare ad un “vorrei un appagamento dalla mia posizione
all'interno della società” sono arrivato a capire quale fosse la
mia vera mission (ok, un po' di anima manageriale mi è rimasta,
anche se la sto sotterrando a colpi di barba): io voglio essere
sereno e felice. O una roba simile. Ecco, sembra una cazzata ma c'ho
messo un po'. Ecco che allora ho cercato di capire come. Un lavoro
stimolante, la famiglia, gli amici, gli hobby, i valori, l'etica, la
condivisione di obiettivi, la società. Insomma, avevo capito tutto.
Ero arrivato a
pensare “se continuo a lavorare così fra qualche anno potrei anche
diventare un dirigente (ok, a 30 anni si pensano anche cazzate) così
posso avere un ruolo che mi appaghi socialmente (ahhh quanti
biglietti da visita svolgono lo stesso ruolo dei SUV per noi poveri
uomini. NdR non mi riferisco a quello di ieri sera, per quello vorrei
essere una mosca per quando verrà mostrato a quell'altro. Ok, questo
passaggio lo capiranno in due.....), posso guadagnare bene e posso
far sì che le mie piccole possano avere delle opportunità bla bla
bla”. Mi sentivo anche figo ad avere un progetto. A pensare “fra
dieci anni sarò, farò, penserò, guadagnerò, ecc ecc”.
Poi è arrivata “la
domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”: ma tu,
sereno e felice, QUANDO VUOI ESSERLO?
A quel punto la
risposta poteva essere una sola: adesso, cazzo!!!!
Ecco, tutto qua,
c'ho messo un po' ma adesso è chiaro. Adesso mi sento nel posto
giusto perchè non lavoro per la mia felicità di domani, per la mia
serenità dei quarant'anni. Costruisco la mia vita sulla felicità di
oggi e sulla serenità di oggi. Certo, costruisco, penso a “fra
dieci anni”, penso di raggiungere degli obiettivi importanti, dei
traguardi personali. Però non penso a raggiungere “la risposta
alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”
fra 10 anni.
Quella ce l'ho
adesso.
Per tutti voi, miei cari amici: 42.





