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Un anno fa ci lasciava Pino Daniele, l’anima del blues italiano

Creato il 03 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

“Se vogliamo parlare di eredità musicale, ci ha lasciato qualcosa a cui aggrapparci quando ci manca”, confessa la figlia Sara in un’intervista a Fanpage.it. Il poliedrico artista si è spento la sera del 4 gennaio in seguito a un infarto che lo ha colpito nella sua casa di Orbetello in Toscana.

Inutile la corsa all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove il cantautore è stato dichiarato morto alle 22.45. Una corsa che ha scatenato le polemiche contro la compagna, Amanda Bonini, per avere trasportato Pino Daniele dalla Toscana a Roma in quelle condizioni. Ma la scelta di andare al Sant’Eugenio, come ha rivelato la stessa Bonini, era stata fatta dall’artista, che voleva essere controllato dal suo cardiologo di fiducia.

Il 6 gennaio Napoli celebra la ricorrenza in piazza del Plebiscito. Oggi, a un anno dalla sua scomparsa, Napoli, che gli ha tributato una straordinaria accoglienza con una folla di centomila persone riunite in Piazza del Plebiscito il 6 gennaio scorso, in questi giorni si prepara a celebrare la ricorrenza. Già da oggi infatti sono numerosi i fan chiamati a raccolta dalla rete che si riuniranno in flash mob in Piazza del Plebiscito. E in attesa dell’apertura di una sezione del Museo della Pace del capoluogo campano, dedicata a Pino Daniele, che dovrebbe avvenire entro marzo, sono previste numerose iniziative per ricordarlo.

“Ho realizzato appieno l’importanza che lui aveva per quella città dopo la morte: vedere piazza del Plebiscito completamente piena è stato incredibile”, racconta la figlia Sara, sottolineando che per lei “non era Pino Daniele, era semplicemente il mio papà: non ho sentito tutti i suoi album, per esempio, nel senso che “Terra mia” l’ho cominciato ad ascoltare solo quest’anno. Sentendolo, però, ho capito molte cose di mio padre e delle sue origini”. (ADNKRONOS)


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