Da molto tempo si parlava di una vacanza in Africa, di un safari e di un bel tour, ma il tempo è sempre poco…ed i soldi anche!
All’improvviso 9 giorni a disposizione, poco tempo per decidere, e l’idea riviene in superficie: perché non provare una toccata e fuga in Kenya, assaporare qualche giorno di Africa e vedere se realmente l’ambiente ed i colori sono quello che ci aspettavamo per poi approfondire in futuro?
Se si decide di partire per l’Africa in molti casi si ha in testa il mito di un paese che può farti innamorare con la sua natura selvaggia, i suoi animali che di solito siamo abituati a vedere solo in tv o malinconici dietro la gabbia di uno zoo, i suoi tramonti sulla savana.
Se si sceglie di trascorrere le vacanze in Kenya probabilmente si rinuncia a buona parte di quella “naturalità africana” ed in molti casi la magia può svanire totalmente surclassata dalla musica fragorosa dei villaggi turistici e dal vociare chiassoso di turisti che scattano foto ai bambini della città lanciando caramelle.
Non mi dispiace di aver trascorso una vacanza breve in Kenya in fin dei conti. Volevo immergermi per qualche giorno in una realtà del tutto diversa senza spendere un patrimonio e questa vacanza ha rappresentato proprio questo, anche se prenotare con un Tour operator non mi appartiene un granché (prenotando 2 giorni prima della partenza era la via più economica).
Ho almeno guardato bene di scegliere un villaggio piccolino e poco affollato dove l’animazione non ti faceva venire fantasia di uccidere qualcuno , e alla fine, questi 10 giorni sono serviti da antipasto che ha stuzzicato il nostro appetito: vogliamo ripartire per scoprire l’Africa più vera e meno affollata da italiani.
Si perché in Kenya vi sembrerà di passeggiare vicino casa vostra, gli italiani pullulano ed i Kenyoti si sono adottati alla cosa, quasi tutti parlano italiano.
Il mare del Kenya a molti può non piacere, eppure l’ho trovato affascinante. Il fenomeno delle maree, che non rende possibile un tuffo a riva può scoraggiare, ma incamminarsi fino ad arrivare alle più distanti piscine naturali vicino alla barriera può far scoprire un paesaggio unico fatto di acqua cristallina, pesci colorati e stelle marine.
Le maree ci sono due volte al giorno e vi consiglio di aspettare il ritirarsi del mare per una bella passeggiata in acqua (che a volte, ma non sempre, vi permetterà di scappare dalle decine e decine di beach boys pronti a vendervi qualsiasi cosa).
Una gita in città può essere interessante, per guardare lo stile di vita del Kenya, anche se le grandi città sono un pò trasformate in caotici agglomerati piuttosto opposti rispetto all’immagine della tranquilla savana.
Macchine e motorini a non finire in alcune zone rendono l’aria irrespirabile, grandi ville dalle finestre sbarrate si affiancano a vere catapecchie… o almeno questa era Malindi, con le sue decine e decine di banche e mercatini di frutta e di abiti usati. Il caos, lo smog e la gente che ti arpiona dalle bancarelle pur di farti comprare possono essere sconvolgenti, soprattutto per chi aveva nel cuore la tranquilla Africa da film e documentari, ma anche questa è Africa.
Un piccolo excursus mi permetto di farlo su qualcosa che ci hanno raccontato dei ragazzi del posto su quelle bancarelle dei mercati che vendevano vestiti. Secondo loro quei vestiti venivano dai nostri paesi attraverso associazioni umanitarie che li portavano in Kenya, ma il governo, invece di distribuire tutto gratuitamente, vendeva gli aiuti nei mercati.
Quanto sarà vero? Tutto può essere in fin dei conti ogni paese ha le sue “magagne politiche ” ed il Kenya con la sua monarchia travestita da Repubblica non fa eccezione.
Uscire da Malindi mi fece fare un profondo e lungo sospiro di sollievo, reimmergendomi nella tranquillità della zona di mare e riattraversando il tratto sterrato coperto di alberi che facevano ombra a centinaia di casette di terra e tetto di palme, senza elettricità e stracolme di bambini.
Non potete andare in Africa, e quindi neanche in Kenya senza provare un Safari.
I parchi in Kenya sono numerosi, ognuno con le sue caratteristiche e si potrebbero spendere giorni e giorni vagando quà e là.
Se volete un piccolo assaggio ci sono anche soggiorni brevi di 1, 2 o 3 giorni non dovete necessariamente stare una settimana nella savana alla ricerca di Leoni e zebre.
Qualche consiglio?
Secondo me il safari di un giorno è uno spreco di tempo oltre che un’immensa fatica. Lo dico perché dovrete alzarvi alle 4 del mattino per fare 4 o 5 ore su strade non asfaltate (in Kenya solo la strada principale che congiunge le grandi città è asfaltata), arriverete al parco più vicino probabilmente intorno alle 11 del mattino per andare via intorno alle 15/16, insomma starete nel parco scelto nelle ore più calde che poi sono le più sconsigliate per avvistare gli animali, più facili da incontrare la mattina presto e la sera al tramonto.
Se optate per una notte nella savana anche i più abituati a comodi hotel non troveranno difficoltà a soggiornare in un Campo tendato: non parlo di scomode tende canadesi e brandine, nella maggior parte dei casi quelle strutture hanno poco a che fare con una tenda avendo coperture e bagno in muratura oltre che un pavimento rialzato. Se poi avete paura potete optare per un campo recintato dove gli animali non possono entrare, a parte qualche scimmietta dagli “attributi sgargianti”, li vedrete dietro le recinzioni dove ampie pozze d’acqua attirano in continuazione elefanti, zebre e macachi, un pò meno spesso i leoni.
Detto ciò insomma il Kenya può essere di certo inserito tra le vacanze non all’avventura che ha fatto, probabilmente troppo commerciale, ma in fondo dipende sempre da cosa e come si guarda anche il Kenya ha rappresentato un’ottima alternativa di viaggio e come già detto ha scatenato in me una gran voglia di tornare in Africa alla ricerca del famoso mal d’Africa.
Intanto non mi resta che darvi qualche altro piccolo consiglio tecnico:
-Quando andare in Kenya?
La stagione delle piogge in Kenya è tra novembre e maggio. In questo periodo la natura è più rigogliosa, ma è anche il periodo dell’anno in cui gli insetti sono più attivi…comprese le zanzare. Al centro del periodo delle piogge, e più precisamente tra dicembre e febbraio, si colloca invece il periodo delle nascite: in questo periodo nascono gnu e zebre, ma anche gazelle.
La stagione secca in Kenya è invece tra giugno e ottobre. In questo periodo la vegetazione si dirada, ed è anche per questo il periodo migliore per gli avvistamenti, soprattutto nei momenti più freschi della giornata quando gli animali si spostano alla ricerca dell’acqua.
Molto ambito dagli amanti dei safari è il periodo che parte da fine luglio, periodo in cui inizia la migrazione degli Gnu che si spostano dalla Tanzania al Masai Mara.
-Come e quando prenotare il Safari in Kenya?
Se siete viaggiatori fai da te vagando su internet vi accorgerete delle molteplici possibilità di prenotazione diretta con agenzie del posto.
Ho notato comunque che il livello dei prezzi di queste agenzie dai tour operator italiani per un safari non è poi così enormemente differente: sì, si può risparmiare un pò, ma alla fine le agenzie che hanno siti internet ottimizzati in modo da essere ritrovati nella marea di informazioni di internet sono in genere le più grandi, mentre le offerte migliori le fanno le agenzie del posto difficili da contattare su internet a meno che non ci si arrivi per passaparola. Potete sempre organizzare sul posto magari partendo da un soggiorno di mare per poi parlare con chi offre tour.
Se prenotate con un tour operato potete acquistare da subito le escursioni ed i safari. Se decidete di prenotare il villaggio ed organizzarvi sul posto non prenotate dall’agenzia del villaggio che spesso propone prezzi se non uguali addirittura superiori a quelli che avreste dall’Italia.
Molto più economica è invece l’alternativa Beach Boys.
Al villaggio di solito parlano male di quei ragazzi che appena arrivate in spiaggia vi assalgono. In realtà nella maggior parte dei casi quei ragazzi lavorano per piccole agenzie del posto che non possono entrare nei villaggi, nè tantomeno avvicinarsi agli aeroporti.
I prezzi sono decisamente più vantaggiosi, decidete voi, sicuramente ci saranno stati casi di truffa, ma come in qualsiasi altro paese, e probabilmente a loro stessi non conviene fare troppi casini se vogliono ricavarsi un piccolo spazio per il loro commercio.
- Che moneta usare in Kenya?
In Kenya potrete tranquillamente usare dollari, euro o scellini locali. In molti negozi, per non dire in tutti, fanno il triplice cambio.
Portate monete piccole in euro o scellini per le mance, perché vi verranno richieste per ogni cosa. Solo un piccolo appunto, non c’è bisogno di cambiare dollari, ma in molti casi il cambio, non si sa perché, è più vantaggioso pagando in dollari.
Potete prelevare in scellini direttamente dagli sportelli bancari, decisamente la via più economica.
Archiviato in:Diari di viaggio Tagged: viaggi in Africa