Dei 22 paesi che convenzionalmente sono considerati parte del mondo arabo (o della Lega Araba, qui le categorie geo-politiche non sono rilevanti), ben 8 sono stati africani: sto parlando di Mauritania, Marocco, Tunisia, Libia, Egitto, Somalia, Sudan e Gibuti. Forse a volte ci dimentichiamo, noi appassionati di letteratura araba, che questi paesi fanno parte anche del continente africano, che a volte per nostra comodità facciamo iniziare da subito dopo la fascia del deserto sahariano che in 2 parti sembra tagliare l’Africa orizzontalmente, dall’Atlantico al Mar Rosso.
Fin dalla nascita e diffusione dell’Islam, grazie alla forza propulsiva della nuova religione affacciatasi sulla storia del mondo nel VII secolo e giunta in Marocco dalla penisola arabica, con il resto dell’Africa i paesi arabi hanno spartito ben poco della storia passata, per quanto scambi commerciali e culturali tra le “due Afriche” siano sempre esistiti. Per quanto riguarda il passato recente, il giogo coloniale europeo ha lavorato incessantemente per riunire sotto le bandiere nazionali, soprattutto quelle di Francia e Gran Bretagna, le due anime del grande continente, una spartizione e sploliazione del territorio, costante e onerosa per l’Africa e i suoi abitanti, che si è formalmente interrotta durante il corso del ’900. Dico formalmente perchè non si può parlare delle lotte di decolonizzazione senza scordare che il neocolonialismo, una forma più subdola e nuova del colonialismo vecchia maniera, è ancora forte e radicato nei paesi ex coloniali.
È in questo senso che l’opera di Geoff Wisner, scrittore, collaboratore di Words Without Borders e critico letterario specializzato in letterature africane acquista significato ed importanza: Wisner sta infatti completando un’antologia che conterrà più di 40 brani selezionati di autori africani nati e cresciuti in tutto il continente che con le loro voci raccontano le loro storie sulla vita in Africa, le battaglie che hanno dovuto combattere e la difficoltà del nascere nel sud del mondo.
Dall’Algeria allo Zimbabwe, questa antologia dal titolo African Lives: an Anthology of Memoirs and Autobiographies, raccoglie, per la prima volta insieme, le memorie e le autobiografie degli autori di un continente sfruttato e dimenticato dalla comunità internazionale. Il volume, organizzato per aree geografiche che spazia nella letteratura africana degli ultimi secoli, verrà pubblicato nella primavera del 2013 da Lynne Rienner Publishers, ma ha bisogno di un aiuto economico da parte di lettori e interessati per vedere la luce.
Come racconta infatti l’autore su Peerbackers, un sito che permette a chiunque abbia un progetto di sottometterlo alla comunità degli internauti per raccogliere i fondi necessari a sostenere l’idea, l’ostacolo più grande che ha incontrato è stata la difficoltà di pagare i diritti d’autore per la pubblicazione di opere i cui diritti sono di proprietà di case editrici, agenti letterari o degli autori stessi. E chiunque conosca un poco il mondo dell’editoria, sa bene che il diritto d’autore è una voce di spesa che grava non poco sui bilanci di progetti indipendenti e innovativi.
L’autore e il suo editore ci hanno già messo del loro, ma mancano ancora 3.000 dollari: su Peerbackers sono stati raccolti fondi per il 56% del totale, ma ancora 1.335 dollari mancano all’appello che scade il 5 settembre. Chiunque volesse contribuire al progetto si faccia avanti: ogni sostenitore, a seconda della cifra donata, riceverà un omaggio come ringraziamente per avere sostenuto il progetto.
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E comunque, per quanto afferisce al nostro campo di azione, ecco la lista degli scrittori arabi presenti nell’antologia:
Algeria – Assia Djebar, Yasmina Khadra e Habib Tengour
Egitto – Nawal al-Saadawi e Leila Ahmed
Marocco – Leila Abouzeid, Mohammed Choukri, Ibn Battuta, Larbi Layachi e Tahar Ben Jalloun
Somalia – Nuruddin Farah
Sudan – Jamal Mahjoub